PALERMO – Il Covid manda in tilt la raccolta rifiuti a Palermo e la Rap chiede al Prefetto di fare intervenire l’Esercito. Il focolaio scoppiato fra i dipendenti della società partecipata del Comune ha messo in ginocchio le attività, con mille tonnellate di immondizia non raccolta che giacciono per le strade. Una situazione d’emergenza che non rientrerà prima di 20 o 25 giorni, ossia prima che tutti i 2500 lavoratori si siano sottoposti ai test. L’Asp oggi dovrebbe montare un presidio sanitario all’autoparco di Brancaccio per effettuarne 100, altri 50 li farà un laboratorio privato e 60 tamponi l’ospedale Buccheri La Ferla: circa 200 al giorno con i positivi che hanno già raggiunto quota 10, ma che si teme possano essere molti di più. I tamponi e i test fatti sinora sono 180.
Da qui la richiesta del presidente Giuseppe Norata e del direttore Roberto Li Causi, d’accordo col sindaco, al Prefetto di Palermo: “Chiediamo un autorevole intervento per eventuali collaborazioni straordinarie da parte dell’Esercito, nonché sull’opportunità e urgenza di far ricorso a ogni possibile coinvolgimento di altre strutture pubbliche ed aziende private, di settore, al fine di evitare o limitare la paventata emergenza igienico sanitaria per insufficienza di attività operativa della Rap”.
Fra normali assenze, malattia, 104 e quarantene, la Rap teme di vedere decimati i propri operati su strada con la raccolta che andrebbe inevitabilmente in tilt: una nuova emergenza in cui Palermo rischia di piombare nel giro di qualche giorno e che porterebbe al solito coro di lamentele e polemiche. Da qui la richiesta preventiva di intervento dell’Esercito o, in alternativa, di aziende private che però verrebbero indicate direttamente dalla Prefettura, evitando così future, spiacevoli sorprese.
Il sindaco Leoluca Orlando ha anche costituito un tavolo permanente che coinvolge il cda Rap, il vicesindaco, gli assessori competenti e il Capo di Gabinetto “per verificare la necessità ed eventualmente programmare interventi straordinari in previsione di possibili emergenze”, come si legge in una nota del Comune. “In questo momento delicatissimo – ha detto il Professore – ho chiesto di attivare tutti i canali possibili perché l’azienda garantisca il servizio primario della raccolta dei rifiuti, scongiurando ogni possibile rischio igienico-sanitario per la città. In ogni caso, monitoriamo giorno per giorno la situazione”. Norata e Li Causi confermano che “dal momento della notizia del primo caso positivo abbiamo attivato ogni procedura necessaria per verificare lo stato di salute dei dipendenti, per garantire la loro sicurezza e quella della popolazione, fermo restando che siamo coscienti del fatto che certamente non si può interrompere in alcun modo la raccolta”.