CATANIA – L’emergenza Covid sembra non fermare la macchina della giustizia. A pochi mesi dallo scandalo giudiziario che ha colpito il “re mida” dei rifiuti Antonello Leonardi è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. Ed è già stata fissata l’udienza preliminare che si svolgerà il prossimo 10 novembre all’aula 2 bunker del carcere di Bicocca. Una scelta figlia della pandemia.
Il gup Andrea Filippo Castronuovo dovrà decidere se mandare a processo i fratelli Leonardi (Antonino e Salvatore) e una serie di dipendenti della Sicula Trasporti e di funzionari pubblici che avrebbero contribuito al meccanismo criminale capace di moltiplicare soldi ma a scapito dell’ambiente.
Il sindaco di Lentini Saverio Bosco ha dato mandato all’avvocato Tommaso Tamburino per la costituzione di parte civile. “È già in fase di redazione la delibera di giunta”, commenta a LiveSicilia il primo cittadino.
Milioni e milioni di euro sarebbero stati assicurati da questo sistema (criminale), che avrebbe avuto – grazie all’intermediazione del fidato Delfo Amarindo, ora pentito – anche la copertura del clan Nardo di Lentini. L’inchiesta Mazzetta Sicula condotta dalla Guardia di Finanza di Catania, con il coordinamento del sostituto procuratore della Dda Marco Bisogni, ha documentato la “gestione illecita dei rifiuti” ideata da Antonello Leonardi, ma “rafforzata” dal fratello.
Un altro filone investigativo poi ha portato al sequestro del tesoro “immobiliare” dei Leonardi. La famiglia di imprenditori, infatti, negli ultimi anni avevano allargato gli affari oltre il settore rifiuti: dal mattone al calcio. Sono 13 i capi di imputazione che vedono – a vario titolo – coinvolti imputati e società.
A rischiare dunque il processo sono Filadelfo Amarindo (collaboratore di giustizia), gli imprenditore Francesco Guercio e Nicola Guercio, i fratelli Antonino Leonardi e Salvatore Leonari, il funzionario dell’Arpa Vincenzo Liuzzo, il consulente Giovanni Orazio Messina, il dipendente di Sicula Marco Morabito, il responsabile dell’impianto di compostaggio Pietro Francesco Nicotra, il “tuttofare” Giancarlo Panarello, Il funzionario del Libero Consorzio di Sirucusa Salvatore Pecora, il responsabile dell’impianto di trattamento Francesco Zappalà. Nell’atto di fissazione dell’udienza preliminare sono elencate le società coinvolte nel processo: Sicula Trasporti, Sicula Compost, Gesac, Edile Sud, Leonhouse Immobiliare ed Eta Service.