Sicilia, paura per la terza ondata: tamponi anche di notte

Sicilia, paura per la terza ondata: tamponi anche di notte

Natale, movida e rientri. Ecco perché la possibile terza ondata del Covid in Sicilia preoccupa.

PALERMOLe comunicazioni sono ovviamente quotidiane e frequenti. Gli esperti siciliani del Comitato tecnico scientifico si confrontano ogni giorno con l’assessore Razza sulle fasi successive del Covid. Punto dolente: la terza ondata che chi conosce la situazione dà per inevitabile, se non ci saranno delle misure di controllo.

Il Covid e il Natale

I rischi più grandi sono connessi al Natale e alla maggiore circolazione delle persone, il Coronavirus viaggia con gli assembramenti e trova terreno fertile. Il ragionamento che si svolge è il seguente e sono parole preoccupate, effettivamente pronunciate: “In assenza di provvedimenti che tentino di controllare i rientri e la ressa nei siti della movida, nei locali come bar e ristorazione e nei negozi, la curva risalirà. Lo ha fatto dopo l’estate, lo rifarà”. Una voce che si può pensare collettiva. Ma è anche un dato ravvisabile con il semplice buonsenso. Per il Covid non c’è una cura certa, l’evoluzione positiva o nefasta dei casi è legata a situazioni ancora quasi del tutto imperscrutabili. E non c’è ancora un vaccino. Movida, viaggi e raduni familiari lo favoriscono. Ecco perché gli esperti del Cts, con quelle interlocuzioni continue, hanno chiarito all’assessore le loro preoccupazioni.

La terza ondata? Sarebbe peggiore

Ma c’è un elemento in più: se ci fosse una terza ondata, sarebbe probabilmente peggiore della seconda che è ripartita su contagi molti minori e un’estate abbastanza tranquilla. Invece, un terzo rintocco accrescerebbe numeri che sono già importanti, con le conseguenze che è purtroppo facile immaginare.

Tamponi per tutti, anche di notte

Sono tante le misure che l’assessore Razza e il presidente Musumeci stanno vagliando in queste ore e che dovrebbero essere formalizzate a breve, forse domani. Si tratta, al momento, di indicazioni che, verosimilmente, verranno trasformate in azioni. Per esempio, si pensa di somministrare tamponi rapidi a tappeto nei porti e negli aeroporti, per effettuare una forma di controllo. E il drive-in della Fiera del Mediterraneo, a Palermo, potrebbe restare aperto ventiquattr’ore su ventiquattro, garantendo in aggiunta lo screening notturno. Sono ancora ragionamenti che si sta valutando se trasformare in provvedimenti.

La vigilanza negli aeroporti

Intanto, ieri, una nota ha chiarito le prime misure: “Una ricognizione nei principali scali aeroportuali siciliani in vista delle misure speciali, che saranno adottate con l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, dedicata ai rientri nell’Isola per le festività di fine anno. È quanto messo in atto dalle strutture commissariali per l’emergenza Coronavirus di Palermo e Catania che hanno effettuato una verifica presso le aerostazioni delle due città in cui si concentra la maggior parte del traffico aereo da e per la Sicilia.

Al ‘Falcone-Borsellino’ è stata verificata l’area dello scalo palermitano dedicata ai test per i viaggiatori in arrivo, uno spazio che potrà essere eventualmente implementato con altre postazioni. La stessa ricognizione è stata effettuata a Catania, presso il terminal C del ‘Vincenzo Bellini’, dove già durante la fase 2 della pandemia è stata attrezzata per le verifiche anti Covid. È probabile che oltre ai punti di verifica allestiti negli aeroporti, nelle città siciliane e in tutto il territorio possano essere organizzati ulteriori drive-in dedicati, proprio per consentire a quanti faranno ingresso in Sicilia, con altri vettori, di poter effettuare il tampone rapido”.

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