Covid, la trincea del pronto soccorso racconta la terza ondata - Live Sicilia

Covid, la trincea del pronto soccorso racconta la terza ondata

Cinquanta pazienti al pronto soccorso del 'Cervello'. Quanto durerà?

PALERMO- I segni c’erano già da qualche giorno, forse da settimane, e lasciavano poco spazio alle interpretazioni: in Sicilia, è arrivata la terza ondata del Covid, i fatti stanno purtroppo confermando le cronache che abbiamo raccolto fin qui. La curva dei contagi e delle percentuali offre una diagnosi precisa, a freddo. Ma è a caldo, dagli ospedali, che si coglie la rinnovata fiammata della pandemia, in un momento delicatissimo, con una campagna vaccinale all’avvio.

I numeri del pronto soccorso

Da un po’ raccontiamo l’incipit verosimile della terza ondata, anche in Sicilia, che qualcuno chiama seconda ondata bis. Perché? Perché non partiamo dai numeri bassi dell’estate, prima del rialzo in calce a scelte politiche nazionali contraddittorie e atteggiamenti di diffusa irresponsabilità. Esiste una linea di continuità che preoccupa, essendo le cifre di partenza, appunto, già abbastanza corpose. I numeri sono una diagnosi. Alle tre del pomeriggio dell’Epifania al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ risultano quarantasette pazienti con un indice di sovraffollamento del 235 per cento. Ed erano di più, stamattina. Ricordiamo che, secondo quell’indice, il cento per cento indica la massima tolleranza fisiologica di una struttura. Il ‘Cervello, a Palermo, in questo momento, ha l’unica area d’emergenza dedicata esclusivamente alla pandemia. E comincia a traboccare, dopo settimane in cui la situazione si era un po’ normalizzata. I medici che lavorano in trincea non hanno dubbi: siamo nella terza ondata. I malati che arrivano sono più gravi.

Perché c’è la ripresa dei contagi?

I dubbi sono, infatti, pochi e le risposte che servono le ha confermate un esperto del calibro del professore Francesco Vitale a LiveSicilia.it: “Abbiamo visto una diffusa dimenticanza dei comportamenti prudenti che avevano provocato l’abbattimento della curva, i marciapiedi e i negozi stracolmi, le persone in giro e qualcuno avrà organizzato pure il grande cenone di Capodanno. Per fortuna, adesso c’è il vaccino. Dobbiamo essere cauti e aderire alla campagna”. Ha detto il commissario per l’emergenza a Palermo e provincia, il dottore Renato Costa: “Gli ospedali cominciano a essere di nuovo sotto pressione. Noi ci stiamo impegnando per essere pronti. Non so, però, se siamo davanti alla terza ondata o a una recrudescenza dei casi della seconda, destinata a rientrare. Dipenderà dai comportamenti che sono stati messi in atto durante le feste e lo vedremo presto. Questa è una settimana decisiva”. Evidentemente la lezione dell’estate non è servita. L’ultimo bollettino lo conferma. Ma il tema sollevato dal dottore Costa ci aiuta a capire il focus della vicenda: quanto durerà questa rinnovata fiammata? Le misure di contrasto, messe in campo per il Natale e quelle che verranno riusciranno a mitigarne la portata? Si vedrà.

Oggi vertice con l’assessore

Oggi pomeriggio ci sarà un vertice importante, con il comitato tecnico scientifico e l’assessore Razza per capire cosa fare e quali sono i margini di intervento della Regione. Si discute, secondo convocazione, di “Valutazioni e proposte per il controllo della attuale fase epidemica a livello regionale”. Una riflessione centrale sarà dedicata alle scuole, con l’assessore Lagalla. C’è almeno una buona notizia: pare che le vaccinazioni stiano cominciando ad andare a regime. Ma adesso è una corsa contro il tempo che chiama in causa i posti disponibili negli ospedali, come è già accaduto. In queste ore si stanno ‘riaprendo’ posti letto Covid per fronteggiare l’impatto. Il sistema reggerà?

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