Pulizia del porto, il Tar fa chiarezza. “La competenza non è del Comune” - Live Sicilia

Pulizia del porto, il Tar fa chiarezza. “La competenza non è del Comune”

Botta e risposta tra consiglieri i grillini e l’assessore Cantarella.

Pulizia del porto di Catania: il Tar scioglie il nodo. La sentenza del Tar che accoglie il ricorso presentato dalla società cooperativa “La Portuale II” mette momentaneamente un punto al rimpallo di responsabilità che nei mesi scorsi ha visto protagonisti il Comune di Catania e l’Autorità Portuale. 

Il caso

Il caso era stato sollevato dal gruppo pentastellato attraverso un’interrogazione consiliare che chiedeva “chiarimenti su chi dovesse svolgere il servizio di pulizia e sulle motivazioni per cui l’Amministrazione avesse esteso il servizio nell’area del porto, richiedendo agli operatori anche il pagamento della Tari”. “La risposta dell’assessore Cantarella era stata tassativa: tutto regolare, la pulizia spettava al Comune”, dicono i consiglieri grillini che una nota stampa ripercorrono le tappe dell’evolversi della vicenda. 

La decisione del Tar

“Ora una recente sentenza del Tar ha risolto il rebus, rimettendo in discussione tutto: la pulizia spetta esclusivamente all’Autorità Portuale e non al Comune e la Dusty non ha alcun titolo per svolgere il servizio. La terza sezione di Catania del Tar Sicilia, infatti, ha accolto il ricorso della società cooperativa La Portuale II contro il Comune di Catania, l’Autorità Portuale e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nei confronti della Dusty srl. La Portuale II aveva un regolare contratto per il servizio di pulizia, con scadenza al 30 novembre 2019”, si legge. 

Il ricorso

I consiglieri entrano nel vivo del provvedimento. La ditta “nonostante avesse richiesto il rilascio di concessione per lo svolgimento del servizio già affidatole, non aveva ottenuto alcun riscontro ed era stata sostituita dalla Dusty, dietro incarico del Comune. Motivo per cui aveva fatto ricorso al Tar. Il Comune – scrivono i giudici – aveva determinato la propria competenza in ordine allo svolgimento del servizio di pulizia, spazzamento e raccolta rifiuti delle banchine, dei piazzali e delle calate del porto di Catania, affidando il servizio alla Dusty”, si legge nella nota. “L’autorità Portuale, di rimando, aveva determinato la propria incompetenza. Entrambi i provvedimenti, però, – si legge nella sentenza – sono ignoti per data e numero, che non sono pubblicati. La confusione era stata causata anche da una nota del Ministero, con la quale si riscontrava la richiesta di parere del Comune di Catania, e da un’errata interpretazione del D.lgs. n. 232/2017, che aveva introdotto innovazioni normative, causando incertezze negli operatori del settore”, scrivono i consiglieri. 

I commenti di Annunziata e Cantarella 

Ma la partita non finisce qui. Come conferma Il presidente dell’Autorità portuale,  Andrea Annunziata ,  che commenta così la decisione del Tar: “Deciderà l’avvocatura dello Stato”. Non si lascia attendere il commento dell’assessore Fabio Cantarella che mette i puntini sulle i e contestualmente attacca gli avversari politici. “Gli esponenti del Movimento Cinquestelle forse dimenticano  che il provvedimento che ci costrinse a occuparci della pulizia del porto proveniva proprio dal Ministero guidato da un esponente del loro partito: hanno memoria corta”, attacca l’assessore leghista. “Siamo stati convocati in Prefettura e diffidati dall’eseguire le opere: non potevamo quindi esimerci e causare un’emergenza igienico sanitaria”, continua. “Oggi c’è la sentenza di un giudice che ribalta questa competenza, ne siamo felici e saremo i primi a rispettarla: dispiace però ricevere attacchi strumentali”, continua Cantarella.  

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