Quella foto e la laurea senza i nonni: "Un giorno ne usciremo"

Quella foto e la laurea senza i nonni: “Un giorno ne usciremo”

Una foto che racconta, insieme al resto, come è cambiata la nostra vita.

PALERMOAccadeva tre anni fa, quando la parola ‘pandemia’ apparteneva soltanto al vocabolario dei film di genere catastrofico e non alla cronaca. Alessio prendeva la sua laurea breve e festeggiava con i suoi nonni materni, Adis e Raffaele, commossi per il traguardo del nipote, come si nota nella foto d’epoca. Si sa che i nonni si commuovo, anche se cercano di non darlo a vedere. E hanno cominciato da piccoli, cioè dal primo giorno in cui furono nonni. Dietro c’è sempre una storia di mani strette, di cioccolatini, di Natali passati insieme, di sorprese e carezze, di un affetto liberato dalla necessità di essere genitori e figli, con tutto quello che ne consegue.

Qualche giorno fa, Alessio Giuliano, a venticinque anni, ha preso la laurea magistrale in Scienze delle Produzioni e delle Tecnologie agrarie. Adis e Raffaele però non c’erano, perché sono positivi al Covid. E non c’era nemmeno la mamma che li assiste. C’era suo papà Vittorio, medico, che, nel tempo libero dal mestiere di genitore, coordina il pronto soccorso del Policlinico ‘Paolo Giaccone’. Abbiamo degli scatti orgogliosi e compiaciuti che ritraggono il lieto evento, ma senza la famiglia al completo.

Alessio, nel raccontarlo, un po’ si commuove: “Mi è dispiaciuto molto che non ci fossero mia nonna e mio nonno, ma l’importante è che guariscano. Mi è dispiaciuto che non ci fosse mia madre. Per fortuna c’era papà. Dedico questo traguardo a loro che mi hanno sostenuto e mi hanno permesso di guardare al futuro con ottimismo”.

A confrontare le foto di ieri e di oggi si mette a fuoco, come dato storico, la differenza che annotiamo a filo di pelle ogni giorno. Niente più immagini di persone abbracciate. Niente più sorrisi. Niente più momenti per stare insieme. Oggi li chiamiamo ‘assembramenti’ con piglio burocratico. Ed è necessario, purtroppo, perché il virus si batte con regole ferree e vaccinando a manetta. Tuttavia, la necessità non può farci dimenticare come è stata cambiata la nostra vecchia vita e quanta voglia abbiamo di ritrovarla, sapendo, comunque, che la ritroveremo.

“Non è un momento facile e non lo scopro certo io – dice Alessio – nel vivere la mia felicità non dimentico la sofferenza che c’è intorno. Però sono fiducioso, ne usciremo”. Un’affermazione ponderata e concreta. Che incoraggia. Un giorno le foto che conosciamo bene torneranno di moda, come gli abbracci. I nonni lo saranno sempre. Perché i nonni sono per sempre.

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