PALERMO – Tonnellate di sigarette di contrabbando trasportate da Palermo a Napoli hanno alimentano un giro di affari milionario. Ad interromperlo sono stati i finanzieri del Gruppo Palermo che hanno arrestato dieci persone.
Tre finiscono in carcere e sette ai domiciliari, mentre ad altri cinque indagati il giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica ha imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I finanzieri hanno anche sequestrato quattro fabbricati, macchine e moto a Palermo e in Campania per un valore di un milione e mezzo di euro.
Le indagini degli uomini guidati dal colonnello Alessandro Coscarelli, comandante del Gruppo Palermo, risalgono al periodo fra novembre e maggio scorsi. La rete di contrabbando non smerciava sigarette prodotte nell’Europa dell’Est e o in Medio Oriente come spesso accade, ma marchi noti come Chesterfield, Merit o Regina senza il contrassegno dei Monopoli di Stato.
All’inizio l’organizzazione si serviva di corrieri per il trasporto in auto delle sigarette. Poi, durante il primo lockdown per il Covid, si sono dovuti inventare qualcosa per non dare nell’occhio e hanno scelto di rivolgersi ad alcuni autotrasportatori locali che lavorano per un corriere nazionale (all’oscuro di tutto). Le stecche di sigarette venivano spedite a indirizzi di persone compiacenti.
Nel corso delle indagini del 2° Nucleo Operativo Metropolitano sono stati sequestrati circa 700 chili sigarette e un chilo di hashish per un volume d’affari complessivo di 2,4 milioni di euro. In totale gli indagati sono 28, tra questi in 19 (11 dei quali destinatari delle misure cautelari) percepiscono il reddito di cittadinanza.