Delirio a Palermo: la visione di Orlando e la catastrofe quotidiana

Delirio a Palermo: la visione di Orlando, la catastrofe quotidiana

Cantieri e spot mandano in tilt il traffico. Una mattina di inferno

Leoluca Orlando, nei giorni scorsi, in un’intervista rilasciata a Liveisicilia ha difeso la visione di Palermo e per Palermo che ha costruito nei suoi anni di sindacatura e che a suo dire la maggioranza dei palermitani sceglierà di seguire anche alle prossime elezioni, quando lui non sarà più candidato.

La redazione di Livesicilia ha sollevato il dubbio che la visione rischia di essere un abbaglio. È la cronaca, fredda e impietosa come sempre, a dimostrare che c’è un mondo ideale e uno reale che fanno a pugni.

Oggi Palermo accoglie le riprese di una produzione video. La Red Bull, importante scuderia di Formula 1, sceglie Palermo. Palermo come Montecarlo, coni i bolidi che sfrecciano al Foro Italico. Bello, bellissimo. Quando sarà ultimato il video mostrerà una città splendente, ammaliante nella sua passerella vista mare e il cielo di un azzurro unico. Ben venga la Red Bull. Perché no: speriamo che arrivino pure Ferrari e Mercedes.

Che spot per la nostra città. Al contempo per chi a Palermo ci vive adesso, che ha creduto e continua a credere nella visione orlandiana e nella convinzione (o illusione) che un mondo migliore sia possibile ma resta con i piedi ben piantati sull’asfalto rovente di una giornata di inizio estate, la produzione cinematografica targata Red Bull ci proteggerà dall’abbaglio di cui sopra.

Palermo, nell’anno del Signore 2021, non è in grado di accogliere alcuno spot, a meno che non si chieda una preventiva autorizzazione al sacrificio ai cittadini. Chiedetelo a chi è rimasto incolonnato per ore in uscita dalla città in direzione Catania dove per i lavori sul ponte Corleone è stato necessario nominare un commissario. A chi deve andare in direzione Trapani e lungo il viale Regione Siciliana si trova un muro di macchine perché Comune e Regione litigano su chi debba finanziare gli interventi nei canali sotterranei per convogliare le acque piovane, richiamando preistorici regi decreti.

Va avanti così da giorni, settimane e oggi si è aggiunto il delirio per la chiusura della zona del porto. Per non restare intrappolati, nel traffico e nell’abbaglio della Palermo del futuro, non resta che fuggire dall’unica via percorribile: verso le montagne.

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