Orlando: “I palermitani e la mia visione" - Live Sicilia

Orlando: “I palermitani e la mia visione”

Il traffico, i rifiuti e le bellezze di una città unica al mondo. Le parole del sindaco.

PALERMO – Leoluca Orlando a tutto campo. Leggi l’intervista sulle regionali, Micciché e Musumeci QUI.

Andiamo ai palermitani, come possiamo avere in una città i monumenti più belli del mondo e centinaia e centinaia di metri di discariche che fanno impallidire i Paesi del Terzo Mondo?

“Faccio riferimento a due diverse informazioni. Nella relazione di accompagnamento al piano regolatore generale del Sacco di Palermo era scritto che occorre abolire alla vergognosa edilizia del passato. I conventi, i palazzi settecenteschi. La relazione non fu firmata da Lima e Ciancimino, ma dai professionisti palermitani. Devo fare altri commenti?”.

No, ma cosa c’entra con i rifiuti?

“Noi siamo in una città in cui il più alto tasso di evasione fiscale della Tari è il quartiere Libertà, non Brancaccio. Noi abbiamo fasce di inciviltà che prescindono dal livello sociale e culturale. La vera incultura prescinde dal fatto che sei ricco o povero. Noi abbiamo in questa città troppe persone che stanno bene e sono incolte e si presentano in giacca e cravatta e sono la palla al piede di questa città”.

Lei ha un rapporto complesso con la borghesia.

“Io ho un rapporto complesso con tutti i palermitani, perché l’operazione che sto facendo è di cambio culturale e i primi avversari sono quelli che votano per te, che non capiscono l’altezza dell’asticella e la grandezza della visione. Io credo che chi amministra una grande realtà come questa ha il dovere di pensare al futuro, coniugando le esigenze dei senza dimora, con la visione internazionale. E quando non sono stato sindaco ho fatto il consulente di governi e ho scritto molti libri”.

Pensando al mondo, però, c’è il rischio di non riuscire a uscire da Palermo.

“Per cortesia, facciamo la distinzione, tra quella che è una visione della città, diventata accogliente per i diritti, con una scuole da zero a 6 anni considerata tra le migliori d’Italia”.

Ci sono una serie di problemi, però

“Sì, abbiamo una serie di problemi aggravati da un consiglio comunale che non approva il piano delle opere pubbliche. Siamo stati sei anni a predisporre 550 milioni di progetti, facendo fare una progettazione interna, senza consulenti, tranne in un caso”.

Quando sarà risolto il problema del traffico secondo questa visione?

“Potrei dire quando i palermitani si abitueranno ad abbandonare l’auto privata e quando realizzeremo il sistema di mobilità sostenibile già previsto, ma in realtà ciò avverrà quando saranno realizzate tutte le opere”.

A che punto è la progettazione?

“Siamo pronti ad andare in gara”.

Quindi è tutto nelle mani della burocrazia!

“Serve il passaggio in consiglio comunale. Puntiamo ad avere 11 linee di tram, 17 stazioni ferroviarie dentro la città. Noi avremo la città unica, in Europa, ad avere un sistema ferroviario impiantato a terra”.

Ma c’è la burocrazia e nessuno può dire quando tutto questo sarà realizzato?

“Io avevo l’obiettivo di consentire, al mio successore, che non posso essere io, di entrare a Palazzo delle Aquile interamente ristrutturato. Abbiamo iniziato le procedure sei anni fa. I lavori sono iniziati un mese fa, i rilievi. Servono ancora 4 anni per entrare nel palazzo di città recuperato.

Leggi l’intervista sulle regionali, Micciché e Musumeci QUI.

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