Abolizione doppia preferenza di genere, Raia: "Passo indietro"

Abolizione doppia preferenza di genere, Raia: “Passo indietro”

La ex deputata regionale nel 2012 fu promotrice di un disegno di legge, poi approvato dall’Aula.
L'EX DEPUTATA
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CATANIA – “Da donna, prima ancora che da sindacalista ed ex deputata, credo che abolire la doppia preferenza di genere sia compiere un grande passo indietro. La Sicilia non può fare finta di nulla”. La pensa così Concetta Raia, oggi nella segreteria dello Spi Cgil, ex deputata regionale, che nel 2012 fu promotrice di un disegno di legge, poi approvato dall’Aula. Il presidente della 1ª Commissione all’ARS ha infatti presentato un DDL che prevede l’abolizione della preferenza di genere. La legge regionale 10 aprile 2013, n. 8 “Modifiche di norme in materia di rappresentanza e doppia preferenza di genere per la composizione delle liste per l’elezione dei Consigli comunali”, è invece nata per “favorire l’equilibrio di genere intervenendo sia nella composizione delle liste elettorali, stabilendo delle soglie per i rappresentanti dei due generi, sia nella fase di votazione, fornendo all’elettore la facoltà di esprimere due preferenze, purché distinte per genere”.

Prosegue Raia: “Si tratta ancora una volta di dare voce ai diritti delle donne e alla democrazia stessa. Bisognerebbe anzi estendere la doppia preferenza di genere anche alle elezioni regionali. L’ARS abbia dunque uno scatto d’orgoglio perché nel caso la modifica passasse, saremmo , ancora una volta, l’unica regione d’Italia che si dirige verso una direzione opposta rispetto alle indicazioni nazionali. Le regioni a statuto ordinario fanno oramai riferimento alle Disposizioni in materia di parità di genere per le consultazioni elettorali delle regioni D.L. 86/2020 – A.C. 2619, ossia alle Disposizioni urgenti in materia di parità di genere nelle consultazioni elettorali delle regioni a statuto ordinario. La doppia preferenza di genere è inoltre apprezzabile perché non si presta a rischi di incostituzionalità. Cancellarla e non estenderla sarebbe un pessimo precedente rispetto alle altre regioni italiane. Un pessimo esempio che arriverebbe proprio dalla nostra terra”.


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