La lettera ai medici di una paziente: "Persone valorose, come in battaglia" - Live Sicilia

La lettera ai medici di una paziente: “Persone valorose, come in battaglia”

"Sono una donna di 45 anni, mamma di due bambini e purtroppo ho avuto il Covid. Del periodo trascorso in reparto porterò nel cuore..."
CORONAVIRUS
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CATANIA – “Sono una donna di 45 anni, mamma di due bambini e purtroppo ho avuto il Covid. Del periodo trascorso in reparto porterò nel cuore il ricordo indelebile di persone speciali e valorose che, come su un campo di battaglia, non si sono mai sottratte al loro dovere battendosi con tutte le armi a loro disposizione, cercando di fare tutto il possibile per salvare tutti noi pazienti colpiti da virus”. Sono le commoventi parole vergate a mano e affidate a una lettera, recapitata nei giorni scorsi agli operatori del reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Biancavilla (Catania), di una paziente del Paternese che è tornata a casa dopo 25 giorni di ricovero in Terapia intensiva a causa del coronavirus.

La donna è stata trattata con terapia off label che combina l’uso dell’antinfiammatorio Baricitinib e dell’antivirale Remdesivir ed è stata sottoposta solo a ventilazione non invasiva. “Avere il Covid è stato come combattere una battaglia, la più dura che io abbia mai combattuto nella mia vita, vinta grazie alla cura di questi bravissimi medici – prosegue -. Questa esperienza mi ha insegnato molto: mi ha dato la conferma che accanto ho delle persone meravigliose che mi hanno sostenuto e che la vita è preziosa, ma incerta e va vissuta attimo per attimo gustandone l’essenza di ogni singolo respiro”.

La storia di speranza della 45enne non è isolata. Prima di lei sono stati dimessi una donna di 65 anni, dopo 68 giorni di ricovero, e un uomo di 50, al termine di 42 giorni di degenza. “Le parole della signora ci hanno resi orgogliosi del nostro lavoro – dice Antonio Magrì, responsabile facente funzioni dell’Unità operativa complessa di Anestesia e rianimazione -. Leggendo la lettera abbiamo tutti ripercorso quei durissimi giorni. In questa guerra abbiamo vinto diverse battaglie, ma non abbiamo ancora sconfitto il nemico. Abbiamo una importante arma: il vaccino. Utilizziamola. Fidatevi della scienza. Non aspettate di rientrare dalle vacanze per vaccinarvi, non aspettate questa o quella circostanza, questo è il momento giusto per vaccinarci e per ripartire più sicuri”. Al momento presso la Terapia intensiva del ‘Maria SS.ma Addolorata’ è ricoverato un solo paziente, estubato nei giorni scorsi, e prossimo alle dimissioni. 


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