In Italia feste e proteste, ma "muore chi non si vaccina" DATI - Live Sicilia

In Italia feste e proteste, ma “muore chi non si vaccina” DATI

Gli studi parlano chiaro, ecco i dossier e le tabelle: chi non si vaccina muore

PALERMO – Migliaia in piazza a festeggiare la splendida vittoria dell’Italia. Migliaia in piazza a protestare contro il green pass. Tutti senza mascherina, manco a dirlo. Mentre gli esperti continuano a monitorare l’incremento esponenziale dei contagi, conseguente agli europei, gli intubati nelle terapie intensive, arrivano spesso in gravi condizioni nei pronto soccorso.

Si tratta, quasi sempre, di non vaccinati che hanno contratto il coronavirus. Chi non si vaccina si ammala e muore con maggior frequenza. È tutto messo nero su bianco nel bollettino di sorveglianza integrata dell’Istituto superiore di sanità. L’ultimo caso oggi a Palermo LEGGI.

Lo studio

L’analisi dell’Iss è stata curata dei massimi esperti nazionali. I dati sono stati raccolti attraverso una piattaforma dedicata e riguardano tutti i casi di Covid risultati positivi ai test molecolari e antigenici.

I contagi

“La percentuale dei casi tra i vaccinati – si legge nel documento – è largamente inferiore alla percentuale dei casi tra i NON vaccinati”. Gli esperti sottolineano che i vaccini sono importanti anche per contrastare la diffusione del virus. “Se i vaccini non fossero efficaci nel ridurre il rischio di infezione – -si legge ancora – non si osserverebbero differenze nel
numero di casi tra vaccinati e non vaccinati. Le differenze osservate dimostrano che i
vaccini sono efficaci nel ridurre il rischio di infezione, di ospedalizzazione, di ingresso in
terapia intensiva e di decesso”.

Le differenze

Il documento riporta dati incontrovertibili. “Nella fascia d’età 80+ anni, negli ultimi 30 giorni,
il 36% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 50% delle ospedalizzazioni, l’81% dei ricoveri in
terapia intensiva e il 66% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto
alcuna dose di vaccino e che rappresentano il 9,5% della popolazione in questa fascia
d’età”.

L’efficacia

Lo studio analizza anche l’efficacia della vaccinazione contro il covid nella riduzione dell’ospedalizzazione e dei decessi. “L’efficacia complessiva della vaccinazione – scrivono gli esperti – aggiustata per età, è superiore al 70% nel prevenire l’infezione in vaccinati con ciclo incompleto (71,3%, IC95%: 71,0%-71,7%) e superiore all’88% per i vaccinati con ciclo completo (88,5%, IC95%: 88,3%-88,7%). L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione, sale all’ 80,8% con ciclo incompleto (IC95%: 80,1%-81,6%) e al 94,6% con ciclo completo (IC95%: 94,3%-94,9%). L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari all’88,1% (IC95%: 86,3%-89,7%) con ciclo incompleto e a97,3% con ciclo completo (IC95%: 96,4%-98,0%). Infine, l’efficacia nel prevenire il decesso è pari a 79,0% (IC95%: 77,4-80,6%) con ciclo incompleto e a 95,8% con ciclo completo (IC95%: 95,3%- 96,3%)”.


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