CATANIA – Devastazione e fumo. Una Catania nella morsa del fuoco: che soffoca e brucia. Una provincia in preda all’emergenza. A Gravina di Catania le fiamme hanno attaccato il tetto di una palazzina. Intorno era tutto grigio e cupo.
Via Palermo è stato l’epicentro dell’inferno. Palazzine distrutte. Colonne di fuoco altissime che hanno avvolto immobili. Il rombo delle esplosioni delle bombole. Un miracolo che non contiamo feriti.
E poi le fiamme sono arrivate alla Playa di Catania. Le Capannine sono state incenerite. Dal mare lo spettacolo è desolante: una lingua rossa e nera si alza dalla costa e copre anche il sole che sta tramontando.
Un territorio che ieri ha toccato con mano le carenze di uomini e mezzi nella macchina dei soccorsi. Gli appelli di Carmelo Barbagallo, segretario Usb Vigili del Fuoco, hanno il sapore amaro della premonizione.
Ma questa è anche una terra che sa essere unita nelle situazioni di pericolo e di emergenza. Oggi è il giorno della ricostruzione. Di rialzarsi. E magari provare a cambiare le cose.