Vaccini over 60 e ricoveri: i "primati" che spaventano la Sicilia

Vaccini over 60 e ricoveri: ‘primati’ che spaventano la Sicilia

Monitoraggio della fondazione Gimbe nella settimana dal 28 luglio al 3 agosto 2021
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Nella lotta al Covid la Sicilia ha dei “primati” di cui si dovrebbe fare a meno. A evidenziarlo è il nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe.

Over 60

L’Isola ha il record italiano dei non vaccinati fra gli over 60: il 19% (il miglior dato è quello della Puglia, 6,2%) La Sicilia è anche prima per occupazione dei posti letto Covid ordinari: (11%), seguita da Calabria (9%), Campania (6%), Basilicata (6%), Lazio (6%) e Sardegna (5%). Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive: Sardegna (10%), Liguria (6%), Lazio (5%), Sicilia (4%) e Toscana (4%).

Il monitoraggio riguarda la settimana dal 28 luglio al 3 agosto 2021. La percentuali aggiornate in Sicilia sono 12 e 5%, dunque leggermente superiori.

Ancora tanti non vaccinati

Al 4 agosto il 65,5% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid e il 56% (33,1 milioni) ha completato il ciclo vaccinale. Ma a fronte di una variante delta ormai prevalente, oltre 2,7 milioni di over 60 sono ancora completamente o parzialmente scoperti dalla protezione vaccinale.

Persiste, commenta Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, “l’esitazione vaccinale degli over 50, difficilmente raggiungibili senza una strategia capillare di chiamata attiva; sembra inoltre poco realistica la possibilità di coprire con il ciclo completo il 60-65% della fascia 12-19 prima dell’inizio dell’anno scolastico, visto che il 63,4% non ha ancora effettuato nemmeno una dose, con notevoli differenze regionali”.

Cosa è successo in una settimana

Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 120 (+8,1%)
Terapia intensiva: +69 (+36,5%)
Ricoverati con sintomi: +585 (+36,3%)
Isolamento domiciliare: +23.252 (+33,9%)
Nuovi casi: 38.328 (+19,9%)
Casi attualmente positivi: +23.906 (+34%)

Tuttavia secondo la fondazione Gimbe i nuovi casi sarebbero indubbiamente sottostimati a causa dell’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti. Infatti, il rapporto positivi/persone testate, dopo l’impennata dall’1,8% al 9,1% in 4 settimane, negli ultimi 7 giorni ha segnato una crescita più contenuta salendo al 10,7% e la media mobile dei nuovi casi si sta progressivamente appiattendo.

Terza dose

Quanto alla terza dose, al momento, prosegue Cartabellotta, “non ci sono evidenze sufficienti per definire indicazioni, tempi e modalità di somministrazione”. Per ora, “sono tre le certezze: innanzitutto, non esiste alcun test affidabile per identificare i potenziali candidati, i quali al momento vengono individuati nelle persone più a rischio di malattia severa e negli operatori sanitari; in secondo luogo, l’incremento delle diagnosi di Covid-19 e il ricovero di persone vaccinate con doppia dose potrebbero essere un indicatore indiretto di una ridotta protezione immunitaria; infine, la somministrazione della terza dose rimane al momento off label e deve essere autorizzata dalle autorità regolatorie”.


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