REGGIO CALABRIA – Il green pass tatuato sulla pelle, per non dimenticare mai l’ultimo anno e mezzo che ha contraddistinto la vita di tutti. Andrea Colonnetta, di Reggio Calabria e studente di 22 anni Scienze economiche, ha deciso di farselo tatuare, proprio per averlo sempre con se.
“È stato come dipingere un momento particolare della mia vita – ha commentato Andrea -. Ho voluto rappresentare le difficoltà del momento attraverso un tatuaggio che resterà indelebile e rappresenterà un periodo storico della mia esistenza“. La certificazione verde impressa sul corpo è bizzarra, unica, ma funziona. Il tatuatore reggino, Gabriele Pellerone, autore del dipinto, ha riportato sul braccio sinistro di Andrea un QR Code, che rimanda attraverso un link, al codice del green pass originale.
Il test è stato effettuato anche al McDonald’s: “Erano tutti in fila ad esibire chi sul telefonino, chi su carta, il green pass. Quando è arrivato il mio turno, ho mostrato il braccio su cui mi ero fatto tatuare la certificazione. La persona che stava all’ingresso, mi ha guardato senza fiatare, chiedendomi cosa fosse. Quando gli ho spiegato che era il mio green pass e che avrebbe potuto strisciarlo per verificarne l’attendibilità, si è messo a ridere. Ho dovuto insistere e non poco, per convincerlo“, ammette Andrea.
“Sono un artista a cui piace tatuare periodi storici, l’attualità – ha commentato il tatuatore Gabriele Pellerone -. Questa idea mi è venuta perché ho pensato che tatuare il green pass sul corpo potesse rappresentare la spiegazione di un momento di difficoltà, di un periodo buio ma, anche un aiuto alla scienza, per convincere i più riottosi a vaccinarsi. Il mio è stato un lavoro che va oltre l’estetica. Anzi l’ho abbinata al bene collettivo“.
Per il tatuatore anche qualche attacco perché il tatuaggio è stato paragonato a quello subito dagli ebrei: “Un paragone orrendo, sollevato sui social, probabilmente dai no vax che non hanno visto di buon occhio la scelta di Andrea“.