Cenere e danni: monta la rabbia, Musumeci: “Intervenga l’Ue”

Cenere e danni: monta la rabbia Musumeci: “Intervenga l’Ue”

In luoghi come Milo, dal vulcano ne è caduta una quantità pari a sette chilogrammi per metro quadrato. La presa di posizione del governatore. (Foto Massimo Parisi)
L'ALTRA EMERGENZA
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CATANIA. Il dato è impressionante. Sette chilogrammi di cenere vulcanica nello spazio di un metro quadrato piovuta in nemmeno un paio d’ore. Lo spettacolo dell’Etna, quello immortalato da telefonini e macchine fotografiche, porta con sè anche l’ennesimo racconto di un danno economico (al momento difficile da calcolare) e sanitario al quale dover far fronte tra i Comuni pedemontani. 

Il sindaco di Milo: “Un disastro”

“Un disastro, sono avvilito e disperato”. E’ scoraggiato il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, dinanzi al paesaggio lunare che gli riserva la piazza Belvedere, quella amata da Franco Battiato e Lucio Dalla, sommersa da un tappeto alto 5 cm di cenere vulcanica dopo il nuovo risveglio dell’Etna e la ripresa dell’attivita’ stromboliana del cratere di sud-est documentata dai bollettini INGV.

“Come sindaco sono pronto anche a gesti eclatanti, se serve andrò dal Prefetto a consegnare la mia fascia tricolore. Questo della cenere dell’Etna, che si ripresenta da ormai sette mesi, è un problema insostenibile sia per noi amministratori che dobbiamo ripulire strade, piazze, il cimitero e i tetti degli edifici pubblici come le scuole, il municipio, sia per i privati che devono pure sostenere spese consistenti che intaccano i risparmi delle famiglie. Come Comune abbiamo impegnato e ancora non pagato alle ditte private circa 300 mila euro, una cifra enorme per un comune di appena mille abitanti”, conclude.

L’aeroporto è rimasto operativo 

La cenere ieri ha investo l’autostrada Catania-Messina e, principalmente, i territori dei Comuni di Giarre, Riposto, Sant’Alfio e appunto Milo.
Una fittissima colonna di cenere che non ha intaccato fortunatamente l’operatività dell’aeroporto catanese Vincenzo Bellini.

La richiesta del governatore Musumeci

“Una nuova e fittissima pioggia di cenere vulcanica sta cadendo su molti comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare. Mentre ancora i boati del Vulcano, dove è in corso l’ennesimo evento parossistico, non si placano, sono già evidenti i danni enormi che lapilli e cenere stanno provocando. Sarà, di nuovo, conta dei danni”. Ha spiegato nelle scorse ore il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “L’abbiamo detto e ripetuto – aggiunge il governatore – non si tratta di un fenomeno sporadico, questi “episodi” sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza. E’ necessario che la Protezione civile nazionale ed il governo di Roma facciamo un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea – sottolinea Musumeci – riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria”.

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