Nomi dei non vaccinati ai sindaci, indagine del Garante della privacy

Nomi dei non vaccinati ai sindaci, indagine del Garante della privacy

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CORONAVIRUS, MESSINA
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MESSINA – Il garante della privacy si muove in merito all’iniziativa del Commissario per l’emergenza Covid di Messina che avrebbe consegnato ad alcuni sindaci la lista dei residenti nei loro comuni non ancora vaccinati. ”L’Autorità ha inviato una richiesta di informazioni al Commissario”, spiega una nota del Garante per la protezione dei dati personali che intende “accertare il rispetto delle indicazioni fornite con il decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione anti Covid 19, inviato a fine luglio a Regioni e Province autonome”.

“Proteggere i dati personali”

L’iniziativa è spiegata così: ”Continua l’azione del Garante per la privacy nei confronti di iniziative volte a promuovere la vaccinazione anti Covid 19 non in linea con la normativa in materia di protezione dei dati personali”. La richiesta è stata indirizzata anche all’Azienda sanitaria provinciale di Messina: il Garante intente verificare se vi sia stata effettivamente la comunicazione dei nominativi ai sindaci in contrasto con quanto previsto dall’ordinanza del presidente della Regione Siciliana 84 del 2021 e che prevede la comunicazione del solo numero dei vaccinati giornalieri.

Il decalogo del Garante

L’obiettivo è quello di accertare il rispetto delle indicazioni fornite con il decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione anti Covid 19, inviato a fine luglio a Regioni e Province autonome. In base a quel decalogo, Regioni e Province autonome devono individuare soluzioni che vedano coinvolti solo soggetti del Servizio sanitario nazionale che hanno in cura la persona, anziché enti territoriali. “Auspicabile in questo senso – si legge – il coinvolgimento dei medici di famiglia cui è nota la situazione sanitaria degli assistiti, anche riguardo ad aspetti che sconsigliano la vaccinazione in assoluto o temporaneamente”.

“Non discriminare”

Per lo svolgimento di queste attività “Regioni e Province autonome, devono, inoltre, avvalersi dei Sistemi informativi regionali, cui sono collegati i medici di medicina generale per l’accesso all’anagrafe nazionale vaccini, senza creare nuove banche dati o duplicare quelle già esistenti”. Nel decalogo, il Garante ricorda, infine, che “è vietato raccogliere il motivo della mancata vaccinazione degli assistiti, rispettando il principio di non discriminazione, in base al quale deve essere garantito che non ci sia nessuna conseguenza negativa nei confronti di coloro che eventualmente non rispondano alla campagna di sensibilizzazione”.

Il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto: “Nessuno scambio di dati sensibili”

“Se verrò chiamato, alle autorità competenti dirò quanto avvenuto in quella riunione con il Commissario Covid-19 della provincia di Messina e noi sindaci. Ma dovrebbero essere le autorità sanitarie a spiegare meglio la vicenda”. Lo ha detto il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Calabrò, dopo che l’Autorità garante della privacy ha inviato una richiesta di informazioni al Commissario ad acta per l’emergenza da Covid-19 di Messina, Alberto Firenze, che avrebbe consegnato lo scorso 27 agosto ad alcuni sindaci la lista dei nominativi dei residenti sul loro territorio non ancora vaccinati. “Non c’è stato – ha proseguito il sindaco – alcuno scambio di dati sensibili e personali e nessuno ha mai usato questi dati. A parte questo, lo dico anche da avvocato penalista, credo sia importante considerare il particolare ruolo che sulla sanità hanno i sindaci e che riveste un’importanza particolare nella vicenda”
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