Ravanusa, i sopravvissuti: 'Un boato che sembrava una bomba" - Live Sicilia

Ravanusa, i sopravvissuti: ‘Un boato che sembrava una bomba”

Il drammatico racconto di una delle donne estratte vive dalle macerie e di un altro residente
LA TESTIMONIANZA
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Sepolta dai sassi, dalle macerie, dalla polvere, sanza potere chiedere aiuto. Sorpresa, come gli altri, dal disastro nel cuore della notte, mentre si trovava nella sua casa, il luogo dove si sentiva al sicuro. E’ una donna di 80 anni, sopravvissuta alla tragedia di Ravanusa, nell’Agrigentino, dove una fuga di gas ha seminato morte e distruzione. Le parole della donna, estratta viva dalle macerie, sono drammatiche. Descrivono il terrore, l’impotenza e poi, improvvisamente, la speranza. SEGUI LA DIRETTA

Trasportata in ospedale

“E’ andata via la luce, poi sono venuti giù il tetto e il pavimento”. E’ il drammatico racconto di Rosa Carmina, una delle due superstiti del crollo di Ravanusa. La donna, 80 anni, estratta viva dalle macerie, è stata intervistata da Repubblica nell’ospedale di Licata dove è stata portata dopo essere stata messa in salvo. Carmina ha raccontato le voci dei vigili del fuoco mentre era sepolta dai sassi e di aver urlato fino a farsi trovare. Ha sentito anche la cognata, che abitava al piano di sopra, invocare aiuto. Anche lei si è salvata ed è stata recuperata poco dopo, mentre un familiare è morto. “Non ho sentito alcun odore di gas nei giorni scorsi”, ha precisato la donna.

“Sembrava una bomba”

“Ho sentito un boato tremendo, come se fosse scoppiata una bomba o un aereo fosse precipitato sulla casa. Poi sono esplosi gli infissi . Siamo scesi subito in strada, intorno c’era fuoco ovunque, macerie. Io ero con mia moglie, i miei tre figli e i miei suoceri. Siamo vivi per miracolo”. Lo racconta Calogero Bonanno che ieri sera si trovava a far visita ai suoceri nella casa accanto alla palazzina distrutta da una esplosione innescata da una fuga di gas. “Alcuni vicini – ha raccontato – ci hanno detto che nei giorni scorsi avevano sentito odore di gas. Se è vero c’è stata una negligenza imperdonabile”


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