CATANIA – Una giornata piovosa quella in cui si deciderà il destino giudiziario di Raffaele Lombardo. La Corte d’Appello di Catania, presieduta dalla giudice Rosa Anna Castagnola, si è ritirata in camera di consiglio dopo la conclusione delle repliche del professore Vincenzo Maiello, difensore assiema all’avvocato Maria Licata dell’ex governatore siciliano accusato di concorso esterno all’associazione mafiosa. Il politico catanese – presente durante l’arringa del suo difensore che ha descritto come “monumentale” – ha annunciato che non sarà presente alla lettura della sentenza. Un rituale che ormai pare diventato tradizione da quando alcuni anni fa, sempre in Corte d’Appello, ha deciso di aspettare la decisione dei giudici a distanza. E attraverso una telefonata dei suoi legali. Quella volta fu assolto dall’accusa di concorso esterno e condannato per corruzione elettorale. Ma quella sentenza, impugnata dalla procura generale, è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Da quella decisione è arrivato l’appello bis che oggi si concluderà.
Le pg Agata Santonocito e Sabrina Gambino hanno chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi. Mentre i difensori hanno chiesto alla Corte l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Il procedimento si basa su indagini del Ros di Catania – troncone del processo Iblis in particolari – sui rapporti tra politica, imprenditori, colletti bianchi e Cosa nostra.
La Corte d’Appello non ha dato alcuna indicazione sull’orario della possibile lettura del dispositivo. Il countdown comunque al Palazzo di Giustizia, oggi quasi vuoto, è cominciato.