21 marzo, Catania |ricorda le vittime di mafia - Live Sicilia

21 marzo, Catania |ricorda le vittime di mafia

Ci sono anche loro, i 4 adolescenti massacrati come criminali per aver rubato la borsa alla mamma del boss Nitto Santapaola, nella lunga lista che verrà letta oggi in occasione della giornata cittadina in memoria delle vittime di mafia. (Fonte foto www.libera.it)

I nomi delle vittime del "massacro dei picciriddri"

CATANIA – Una data fondante, dal valore didattico, simbolico, mnemonico ma, soprattutto, politico. La definisce così, Renato Camarda, quella di oggi, 21 marzo 2014 che, oltre essere dal 1996 la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie a livello nazionale, quest’anno a Catania rappresenta molto di più. Il Comune etneo è di fatti il primo in Sicilia ad averla resa cittadina, istituzionalizzandola. “Quello dell’istituzione della giornata cittadina in memoria delle vittime innocenti delle mafie, è uno dei cinque impegni che avevamo chiesto di assumere ai candidati sindaco, lo scorso marzo– spiega Camarda. Il sindaco Bianco ha assunto questi impegni – continua – e questo è il primo totalmente soddisfatto”.

Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione, non solo di Libera, ma anche dalla consigliera comunale Elisabetta Vanin, che ha fatto da collegamento tra l’associazione e l’assessorato alla Cultura, retto da Orazio Licandro. E anche grazie all’impegno assunto proprio dall’amministrazione comunale che si è impegnata a ricordare con eventi e manifestazioni le vittime innocenti di mafia e, in particolare, le vittime catanesi o immediatamente riconducibili alla città etnea.

Undici, in tutto: Pippo Fava, Beppe Montana, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza, Serafino Famà, Pierantonio Sandri, Alfredo Agosta e i quattro “picciriddi” di San Cristoforo massacrati nel 1976, per aver rubato la borsa alla mamma del Boss Nitto Santapaola. I quattro adolescenti, Giovanni La Greca, Lorenzo Pace, Riccardo Cristaldi e Benedetto Zuccaro, furono uccisi il 7 luglio del 1976. “In una società come la mostra, dove sono così scarsi gli esempi positivi da conoscere – sottolinea Camarda – è doveroso parlare e ricordare chi ha fatto il proprio dovere e per questo è stato ucciso dalle criminalità organizzate”.

E Dario Montana, fratello del commissario Beppe Montana, ucciso nel 1985, parla di questo giorno come importantissimo. “Io sono un fratello di una delle vittime – afferma – ma oggi noi li vogliamo ricordare tutti. Per noi non ci sono omicidi più importanti rispetto agli altri – prosegue – e la valenza della giornata è tale perché istituisce una memoria collettiva che riguarda tutti. È importante perché per la prima volta questa giornata ha un riconoscimento ufficiale da parte dell’amministrazione. È importante perché il corteo passerà davanti all’Università e verrà firmato un protocollo. È importante perché i ragazzi delle scuole racconteranno le vite delle vittime”.

Montana e Camarda sottolineano, dunque, il cambio di passo della città di Catania, per arrivare al quale sono stati spesi anni di lavoro e fatica. “Dolore, lacrime e fatica certo – conclude Montana – ma io, da familiare delle vittime, non posso non essere soddisfatto per la valenza istituzionale che la giornata ha ottenuto a Catania. Noi chiediamo alle istituzioni di essere credibili come lo sono stati, in questo Paese, i familiari delle vittime delle mafie”.

 


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