PALERMO – “Ho letto con stupore la nota della Fondazione Falcone nella parte in cui vengo attaccato esclusivamente per avere espresso un’opinione che qui ribadisco: anticipare il minuto di silenzio non è mai accaduto in trentadue anni di commemorazioni. E i tanti giovani del corteo chiedevano solo verità storica oltre la verità giudiziaria spesso incompleta o depistata sulla stagione delle stragi del 92 e del 93″. Lo ha detto l’europarlamentare Leoluca Orlando commentando il comunicato diramato dalla Fondazione Falcone.
“Aver suonato il minuto di silenzio in anticipo – aggiunge Orlando – ha contribuito ad alimentare un clima di sfiducia, tensioni e divisioni nel mondo dell’antimafia. Che da sempre ha visto nell’albero Falcone un luogo e un momento di memoria e di impegno civile”.
“L’attacco alla mia persona – conclude Orlando – si unisce allo spazio dato a politici organica espressione di condannati per mafia quali Cuffaro e Dell’Utri. Insieme a quell’unica mia dichiarazione resa al termine della manifestazione all’albero ribadisco, oggi come in passato, il diritto di chiedere la verità storica essendo spesso la verità giudiziaria incompleta o depistata.
Ribadisco, inoltre, la necessità di contrastare non soltanto i mafiosi che sparano. Ma il sistema di potere mafioso nelle sue articolazioni istituzionali deviate. Con tutte le sue coperture politiche e con i collegamenti con trame eversive e massoneria”.