“Sono stato accusato da un manipolo di pendagli da forca che avevo perseguito con il massimo rigore, ai quali poi si sono aggiunti corvi, avvoltoi, iene ed anche alcune formiche rosse che, per i più svariati deprecabili motivi, si sono avventati su un corpo sanguinante”. Lo dice Bruno Contrada, l’ex numero tre del Sisde, condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, che si torva ai domiciliari, in un’ intervista pubblicata da ‘Il sud’, in edicola domani.
“Contro di me, corvi, avvoltoi e iene”
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo