Diminuzione della mobilità extraregionale e dei tempi d’attesa per l’accesso alle cure, a fronte di una maggiore attenzione alle patologie cardiache e alle neuroscienze. Sono alcuni dei cinquanta obiettivi che il nuovo piano sanitario regionale dovrà conseguire entro il 2013, secondo quanto stabilito dalla commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’Ars.
I traguardi che la sanità siciliana dovrà raggiungere sono stati illustrati stamani alla stampa dall’assessore regionale Massimo Russo, che sottolinea: “Dicevano che fosse impossibile anche rientrare dal debito, ma noi ci siamo riusciti evitando il commissariamento. Non è il libro dei sogni, ma il libro della realtà”. Con Russo anche il presidente della commissione Giuseppe Laccoto.
“Una sanità più vicina ai cittadini, prestazioni migliori, in tempi brevi e nei modi appropriati. Sarà inutile andare a curarsi fuori e riusciremo a riacquistare la fiducia dei cittadini”. Ecco quanto Russo spera di ottenere, e per questo chiede alla classe politica di “mettere da parte le polemiche ed entrare nel merito” e ai centri presenti sul territorio siciliano di “mettere da parte le rivalità e assumere logiche di sistema”.
“Dopo 11 anni – aggiunge Laccoto – siamo riusciti a definire un piano santirario regionale che interviene su tutti i settori della vita sanitaria regionale. Con oltre 50 audizioni in 15 sedute abbiamo ascoltato le istanze che arrivano dal basso, come i volontari delle associazioni sanitarie”. Per Laccoto, in questo momento di transizione ci saranno sfumature e lacune che andranno colmate, ma si tratta di obiettivi che fanno “sperare in una sanità migliore”.
Tra le priorità la riduzione del 15 per cento della mobilità extraregionale “abbattuta – spiega Russo – attraverso la creazione di poli di eccellenza, garantendo fiducia e qualità ai cittadini”. Riduzione dei “viaggi della speranza” ma non solo. Nel “libro della realtà” di Russo ci sono anche: la riduzione delle liste di attesa adattandosi alle previsioni del piano nazionale; l’aumento dei servizi territoriali in ogni provincia; l’eliminazione di liste di attesa e dei troppi iter burocratici; la riduzione degli “accessi impropri al pronto soccorso”; la tessera sanitaria regionale per i residenti in Sicilia e l’informatizzazione di tutte le procedure.
Alla prevenzione andrà poi il 5% annuo del Fondo Sanitario regionale. Altri interventi sono invece legati alla diagnostica, all’indice di mortalità neonatale e al numero dei parti cesarei effettuati ogni anno, al numero dei posti letto programmati di terapia intensiva, nefrologia, cardiologia pediatrica, all’incremento dei trapianti, alla riduzione del rischio clinico ospedaliero.
Altri punti nevralgici: l’adeguamento dei servizi di medicina penitenziaria, la piena operatività del centro Pediatrico di Palermo, del “Papardo-Policlinico a Messina e del centro Ortopedico di Catania; il rafforzamento dei servizi sociali e di psicologia; l’attivazione di centri regionali per i disturbi alimentari; la creazione di un Centro protesi e di una rete regionale di talassemia. E ancora, la creazione di un centro di riferimento regionale per la diagnosi e trattamento delle patologie del pancreas e di 18 centri diurni operativi in tutto il territorio regionale, per pazienti affetti da Alzheimer o demenze senili; l’attivazione in ogni Asp di percorsi dedicati e unità di presa in carico per le disabilità anche complesse così come di un modello dedicato assistenza agli anziani non autosufficienti.
Particolare attenzione anche alla cura del diabete, al potenziamento dei servizi riguardanti cure palliative e di terapia del dolore e di prevenzione e cura dell’ictus, alla completa attuazione delle normative nazionali sull’Aids; al potenziamento dell’ elisoccorso e delle ambulanze medicalizzate, all’autosufficienza di sangue, plasma e piastrine in tutta la regione. Tra le altre azioni da perseguire la distribuzione di defibrillatori in aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, centri commerciali, impianti sportivi; la diffusione del parto indolore e l’incremento delle prestazioni di procreazione assistita; il controllo dei livelli di inquinamento. Per le zone di Gela, Priolo, Augusta, Melilli, Milazzo e Pasquasia sono previste azioni mirate alla prevenzione delle patologie legate agli impianti inquinanti. Sul fronte del dialogo con i cittadini il piano prevede: la rilevazione del giudizio con schede anonime di valutazione, l’adozione di una “carta dei servizi” in ogni struttura sanitaria, la definizione e il monitoraggio di reti cliniche di tutti i reparti ospedalieri.
Attenzione infine ai percorsi formativi con l’assegnazione di 20 borse di studio annuali ai medici specializzandi siciliani e con gemellaggi con centri all’avanguardia anche oltre i confini nazionali.