PALERMO – L’inchiesta sui bilanci del Comune di Palermo è giunta al giro di boa dell’avviso di conclusione delle indagini. Sotto traccia i pubblici ministeri continuano, però, a seguire altri filoni. Sono state le intercettazioni ad aprire nuovi spazi di approfondimento investigativo.
Come nel caso dei tributi non pagati. Forse qualcuno è stato coperto. Milioni di euro mai recuperati. Lo aveva accertato la nuova dirigente del settore Tributi, Maria Mandalà, che aveva preso il posto di Leonardo Brucato (uno dei 24 indagati). “Sono previsioni gonfiate, diceva Mandalà al ragioniere generale Bohuslav Basile – queste sono cose gravi… devo farti una relazione, a te e all’assessore…”. All’interno dell’ufficio, secondo i finanzieri, qualcuno continuava a nascondere le cose.
“Erano scomparse sia la pratica del B&B, che la pratica del contenzioso dei carburanti, quindi qualcuno là dentro continua ad avere interessi e dice che da questo chiudevano poi le stanze, scomparivano singole pratiche… devo riorganizzare tutto”, diceva Mandalà, che aveva iniziato a mandare richieste di pagamento a tappeto per la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
Ci sono molte cose da chiarire che vanno oltre i presunti falsi nei bilanci. Basta leggere un’intercettazione del 2019 fra Basile e Mandalà. Quest’ultima diceva: “… certe volte Arcuri chiedeva a Brucato di non costituirsi in giudizio… è una cosa terribile… lei stava facendo gli avvisi Tosap…. e lui non si è costituito perché l’ha chiamato Arcuri hai capito che giro di interessi allo il signor Brucato?”