“A Palermo non stiamo con Miccichè, stiamo con Davide Faraone che è una cosa diversa; poi Micciché faccia lui, Provenzano faccia lui, ma noi a Palermo ci candidiamo per guidare una città che negli ultimi anni non è riuscita neanche a seppellire i propri morti”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’intervento finale di Leopolda 11. “Caro Davide, Palermo ha bisogno di te, e noi siamo convinti che la tua candidatura a sindaco di Palermo non sarà figlia di un accordicchio con qualche forza politica, ma sarà una candidatura che parla alla città di Palermo”, ha aggiunto Renzi.
“Non ci mettiamo a fare degli accordi a tavolino – ha aggiunto Renzi -. Diciamo a Davide comprati un paio di scarpe belle alte, gira per i quartieri, gira per le periferie come sai fare. Fallo portando non solo la tua innegabile abilità tattico politica ma portando la passione di quello che sei stato e sarai guardando al futuro con gli occhi di Sara, con gli occhi di tua figlia”.
Faraone: “La città ha bisogno di una svolta”
Davide Faraone, dopo l’investitura da parte di Renzi, non si tira indietro e ha risposto: “La città ha bisogno di una svolta vera, per questo mi candido a sindaco“.
“Alleanze? Io per ora guarderei ai cittadini, guarderei ai palermitani. Palermo ha bisogno di una svolta vera”, ha aggiunto Faraone. “I cittadini palermitani hanno bisogno di una guida solida, che pensi innanzitutto a loro e meno alle alchimie politiche”.
Per Faraone questa sarà la prima vera corsa al ruolo di sindaco della sua città, infatti nel 2012 si dovette arrendere alle primarie del centro-sinistra, dove giunse terzo, dietro Fabrizio Ferrandelli e Rita Borsellino, e non nasconde la sua voglia di fare: “Ho un grossissimo entusiasmo, candidarsi alla guida della città dove sei nato e sei cresciuto, nei quartieri di periferia, dallo Zen a San Lorenzo, credo che sia il sogno di chi fa politica. Lo farò con il massimo impegno, cercando di portare in dote la mia esperienza che ho costruito in questi anni, la mia relazione con tutte le donne e gli uomini che guidano questo Paese e che sono nei posti chiave, per far rinascere una città che purtroppo è piegata, in crisi economica, e che non riesce a neanche a seppellire i suoi morti”.