"Non conoscevo Lumia | Pronto a collaborare" - Live Sicilia

“Non conoscevo Lumia | Pronto a collaborare”

Caso Penati, parla il siciliano Agnello
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“Non conoscevo Giuseppe Lumia, incontrato solo nel 2004, mentre Ivan Lo Bello e Antonello Montante sono miei amici”. Francesco Agnello, avvocato palermitano, indagato dalla procura di Monza per concussione nell’ambito della presunta tangentopoli a Sesto San Giovanni che coinvolge il “big” del Pd, Filippo Penati (nella foto), racconta la sua versione dei fatti a Livesicilia. E si difende dalle accuse di Giuseppe Pasini, l’imprenditore che con le sue dichiarazioni ha fatto scoppiare il caso. “Ho ricevuto un incarico, ho espletato il lavoro e fatturato, ma per molto meno di quanto questo signore sostiene: un milione e 500 mila euro” dice Agnello.

Secondo quanto dichiarato dal grande accusatore, Giuseppe Pasini, Agnello sarebbe stato imposto come consulente da Omer Degli Esposti, vicepresidente del “Consorzio Cooperative Costruzioni” di Bologna. Ma lui rigetta ogni accusa: “Ho fornito alla guardia di finanza le fatture e gli elementi per la loro tracciabilità. Pasini ha calunniato la mia persona e per questo lo querelerò, ma prima devo parlare con i pm, ho troppo rispetto per la magistratura con la quale collaborerò al mille per mille”. Entrando nel merito della questione, Agnello spiega in cosa consisteva l’incarico affidatogli da Pasini: “Dovevo trovare degli investitori per le aree ex Falck, acquistate con i soldi della Cariplo, tanto che l’imprenditore ha dato delle azioni in pegno. Dovevamo, poi, redigere col nostro staff dei piani particolareggiati. Abbiamo presentato diverse ipotesi che Pasini non ha accettato e il motivo lo spiegherò ai magistrati”.

Agnello Taglia fuori Lumia dal contesto di Sesto San Giovanni (“l’ho conosciuto solo nel 2004”) e racconta i suoi affari in Sicilia.  “La Stazione Lolli l’abbiamo venduta e il nostro ruolo, fondamentalmente, è quello di sviluppatori per l’Ipercoop”. Un compito che consiste nel “individuare le aree e ottenere le licenze” per poi lasciare spazio ai costruttori. “L’abbiamo fatto a Ragusa, a Catania, ci stiamo provando a Messina e Trapani” conclude Agnello che aggiunge come la sua sia “la prima azienda privata ad avere un protocollo di legalità”.


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