PALERMO – L’idea affascina non poco i piani alti del Movimento cinque stelle made in Sicily, al punto tale che il passo è stato anche compiuto: chiedere a Nino Caleca, avvocato penalista molto noto a Palermo, la disponibilità a guidare la coalizione per vincere le Amministrative del 2022 nel capoluogo. Una iniziativa targata M5s, della quale comunque sono al corrente anche gli alleati del Partito democratico. Il nome di Caleca, nelle intenzioni di chi ha avanzato la proposta, potrebbe consentire alla coalizione formata da M5s, Pd e mondo della sinistra quell’allargamento all’area moderata e non strettamente ‘politica’ che inevitabilmente rappresenterebbe un valore aggiunto nelle urne. Un nome inclusivo che potrebbe mettere d’accordo tutti.
Contatti informali
I tempi, però, non sono ancora maturi per capire se la strada Caleca, che oggi è anche componente del Consiglio di giustizia amministrativa, possa essere percorribile. Da parte del Movimento cinque stelle c’è stata la volontà di sondare il terreno con colui che ricoprì il ruolo di assessore regionale all’Agricoltura nel governo guidato da Rosario Crocetta e, proprio per la natura assolutamente primordiale e informale della proposta, nessuna risposta immediata è stata chiesta al diretto interessato. In casa Cinquestelle, del resto, nessuno è autorizzato a portare avanti trattative ufficiali dal momento che manca ancora la nomina di un referente di Giuseppe Conte. Gli incontri con Pd e sinistra hanno visto impegnata finora la deputazione nazionale e regionale eletta a Palermo, oltre che il gruppo consiliare di Sala delle Lapidi, ma una rosa di papabili, e di conseguenti contatti informali, avanza in parallelo (anche perché il nodo sul rappresentante dei pentastellati di Sicilia potrebbe richiedere ancora tempo) e al momento opportuno il nome sarà posto ufficialmente sul tavolo della coalizione.
Il nome che piace ai piani alti del M5s
Il nome di Caleca, che ne 2016 fu tra i promotori del sì al referendum costituzionale sulla riforma firmata da Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, piace ad almeno due big siciliani del Movimento cinque stelle, che in quella occasione fu alfiere del ‘No’. Acqua passata per un movimento che ormai ha superato vecchi totem e che già alle ultime Politiche si è aperto alla società civile: lo spessore della figura di Caleca, comunque, consentirebbe di superare anche le resistenze dei grillini più ortodossi. Qualche malumore, però, si registra a sinistra della coalizione, dove c’è chi storce il naso non davanti al nome (“di altissimo profilo”, osservano alcuni addetti ai lavori) ma sul metodo di scelta della figura che dovrà consentire alla coalizione di vincere a Palermo e lanciare al meglio anche la corsa per le Regionali d’autunno.
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