“L’Italia può tornare alla crescita solo mettendo insieme le forze del Nord e quelle del Sud. Se è vero che oggi, dopo la manovra che sta per concludersi al governo, sono i temi della crescita che si impongono, non posso che ribadire questa richiesta: che si cresca insieme. E’ questa la vera sfida da raccogliere”. Con grandissimo vigore nella voce tuona così il Capo dello Stato nella sua seconda ed ultima giornata palermitana.
Dopo la visita in Prefettura e l’incontro con i ragazzi di Addiopizzo, con gli esponenti antiracket e con Pina Maisano, la vedova di Libero Grassi, Giorgio Napolitano si è infatti spostato a piazza San Domenico, nella sede della Società siciliana di Storia Patria, dove al termine della lectio magistralis dello storico Lucio Villari sul contributo della Sicilia al Risorgimento, ha toccato temi importanti: “La crisi finanziaria globale esplosa nel 2007 e culminata nel 2011 nella crisi dell’Eurozona per la crescente insostenibilità del debito sovrano di alcuni paesi, tra cui l’Italia, ci ha condotto a decisioni molto pesanti nel nostro Parlamento – ha detto-. E’ per questo che occorre una riflessione su ciò che deve concepirsi come revisione complessiva di assetti istituzionali, di realtà economiche e di comportamenti diffusi che sono ormai ostacolo ostruttivo a una sana gestione dei mezzi finanziari disponibili e a una ripresa su nuove basi della nostra crescita economica, sociale e civile”.
Prima ancora dell’inizio della lectio sul risorgimento siciliano tenuto dallo storico e professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Roma 3, Lucio Villari, il Presidente Napolitano, al fianco della moglie, e insieme alle autorità locali, tra cui il presidente della Regione Raffaele Lombardo, Giovanni Avanti e il Cardinale, ha visitato il museo del Risorgimento. Poi, nell’elegante sala di Maggio dell’Istituto, è stato Giovanni Puglisi, il suo presidente a fare gli onori di casa.
A mezzogiorno all’uscita ad attendere il presidente Napolitano sotto la colonna dell’Immacolata, con il tocco delle campane in sottofondo, oltre una folla di curiosi, c’erano alcuni rappresentanti del Comitato “I siciliani per lo Statuto”, che hanno cercato a gran voce di richiamare l’attenzione del presidente sventolando la bandiera della trinacria e urlando “Statuto siciliano e alta corte”.