Castelbuono, disabili bombardati di farmaci: 'Pazienti ko'

Castelbuono, disabili bombardati di farmaci: ‘Pazienti ko’

Le parole del giudice: "Inusitata freddezza e impietosa indifferenza"

PALERMO – È stata una voce interna a fare partire le indagini. Nel luglio 2020 una persona che ricopriva un ruolo medico di vertice all’interno della comunità “Suor Rosina La Grua Onlus” di Castelbuono ha raccontato cosa accadeva. La Procura di Termini Imerese e i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno riscontrato le sue dichiarazioni ed è scattato il blitz.

La denuncia del medico

Per prima cosa ha riferito dei trattamenti disumani subiti dai ventitré pazienti, dai 29 ai 63 anni, con disabilità psichiche e fisiche. Venivano presi a schiaffi, calci e pugni. Offesi anche con le parole. Elemosinavano acqua e cibo. Avevano fame e sete, ma per risparmiare la famiglia di Gaetano Di Marco, il presidente catanese della Onlus, avrebbe ridotto all’osso il budget: 4,50 a pasto per ogni singolo paziente. Risultato: “Quantità di cibo carente e qualità appena sufficiente”.

La stanza dell’orrore

Si è scoperta l’esistenza della “stanza relax”, luogo di isolamento e punizione. A volte i pazienti venivano denudati prima di essere trascinati dentro la camera dell’orrore e rinchiusi al buio. Dall’interno si sentivano le urla: “Sto sentendo freddo… aprimi Lorenzo”: “Faccio il bravo”; “Ho sete”. Nessuno rispondeva se non per insultarli.

La “stanza relax” era la punizione più dura, usata spessissimo, per calmare i pazienti i cui comportamenti erano dettati dalle patologie di cui soffrono. C’è, però, un altro capitolo inquietante nelle indagini e riguarda le terapie.

Bombardati di farmaci

I pazienti sarebbero stati imbottiti di farmaci per sedarli. Il medico che ha parlato con i pm della Procura di Termini Imerese ha raccontato di avere saputo che “si andava avanti con punture di Largactil, un neurolettico, ed En, un potente tranquillante, un sonnifero utilizzato anche come ansiolitico”. Farmaci che “se somministrate insieme hanno un effetto devastante”. Mix che i ragazzi per “cinque giorni sono Ko”.

Si abusava di un altro potente farmaco, l’Akineton: “Un ragazzo spastico da quel momento ha avuto gravissime difficoltà ad alimentarsi e ciò è dovuto senza dubbio alla somministrazione del farmaco”.

Un ragazzo “con una fiala di En non è stato in grado nemmeno di alzarsi dalla sedia a rotelle”, mentre un paziente più anziano con “un consumo eccessivo del farmaco Entumin, uno psicolettico usato nelle schizofrenie, è stato trovato in condizioni precarie sia dal punto di vista respiratorio che pressorio”.

Un dipendente è stato a confermare il racconto del medico. C’erano queste direttive, ha detto, altrimenti “mi avrebbero licenziato”.

“Uno scempio, che disumanità”

Sono amare le parole scritte dal giudice per le indagini preliminari Angela Lo Piparo nell’ordinanza di custodia cautelare: “Gli ospiti della comunità scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e devastano il corpo. Ogni loro più elementare diritto e violato con una inusitata freddezza ed una impietosa indifferenza e tutto questo, oltre restare impresso nei loro corpi, è stato registrato dalla indagine poiché vi sono in atti le immagini dello scempio che ogni giorno si consuma ai loro danni”.


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