CATANIA – Un accordo per sostenere e tutelare i bambini e gli adolescenti in fuga dalla guerra, e in altre situazioni di marginalità, è stato siglato oggi tra il Tribunale per i minorenni di Catania e l’organizzazione non governativa Save the Children. Il protocollo d’intesa, il primo di questo tipo firmato in tutta Italia, prevede la collaborazione per l’assistenza di bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina, e interventi per il contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica.
I bambini in fuga e l’accordo
Dall’inizio della guerra in Ucraina sono 110 i minorenni ucraini arrivati nel territorio della provincia di Catania. Di fatto un ragazzo su sedici, tra chi fugge dalla guerra e trova riparo in Italia, è arrivato nel territorio etneo. Considerando anche i bambini e gli adolescenti in fuga da altre guerre e altre situazioni di crisi, la Sicilia è la prima regione per accoglienza di migranti minori soli, con più di undicimila minori nel sistema di accoglienza, il 22,7 per cento del totale italiano.
Proprio per tutelare e sostenere i diritti dei minori che scappano dai conflitti, e di tutti i ragazzi a rischio di esclusione sociale, il Tribunale per i minorenni di Catania e Save the Children hanno deciso di firmare un’intesa attraverso cui cercheranno di migliorare il sistema di accoglienza e tutela e per supportare la presa in carico integrata di bambini, bambine e adolescenti segnalati dall’autorità giudiziaria, pensando e mettendo in opera percorsi e piani educativi personalizzati.
Come funzionerà
Il protocollo, firmato dal presidente del Tribunale per i minorenni Roberto Di Bella e dalla direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaela Milano, avrà una durata di due anni e si concentrerà sull’orientamento socio-legale e sull’assistenza delle persone in difficoltà, soprattutto minori stranieri non accompagnati e a rischio di sfruttamento. Il Tribunale e la Ong forniranno supporto informativo e orientamento anche a tutori volontari dei minorenni e operatori di comunità.
Save the Children inoltre supporterà il Tribunale nella mediazione culturale, attraverso un servizio Helpline multilingue e un servizio on line attraverso cui saranno raccolte le richieste di assistenza e aiuto.
Ma al centro dell’intervento non ci saranno solo minori in fuga dalla guerra. Una parte dell’accordo prevede infatti la realizzazione di un intervento sperimentale, nel quartiere di San Giovanni Galermo, di prevenzione e contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Come si legge in una nota di Save the Children, nella città metropolitana di Catania il fenomeno della dispersione raggiunge il 21 per cento.
“Unire gli sforzi”
A parlare del coinvolgimento di Save the Children nel protocollo è Raffaela Milano: “È uno dei punti innovativi dell’intesa: di fatto Save the Children si impegna a facilitare e supportare la presa in carico integrata dei bambini, bambine e adolescenti in collaborazione con i servizi sociali e le altre agenzie educative, in primis la scuola, contribuendo alla definizione di piani educativi personalizzati, all’accompagnamento in percorsi che promuovano l’accesso a opportunità educative e sociali, favorendo azioni di orientamento e ri-orientamento consapevole ai fini della prosecuzione dei piani formativi e prevedendo l’erogazione di doti educative. In una situazione così complessa è fondamentale unire gli sforzi e rafforzare la collaborazione, tra istituzioni e organizzazioni civiche, per affermare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”
“La collaborazione con Save the Children – dice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni – rappresenta una precedente assoluto nella tutela dei minorenni stranieri non accompagnati, soprattutto per quelli provenienti dalle zone di guerra dell’Ucraina, e rafforza l’azione del tribunale per i minorenni a tutela dei minori in condizioni di disagio e consentirà di apprestare forme di tutela sempre più efficaci e rispondenti alle esigenze di chi si trova in difficoltà. Peraltro, le sinergie previste dal protocollo si pongono in linea con la direttrice operativa fissata dal Tribunale per i minorenni di Catania e dalla Prefettura di Catania, nell’ambito dell’accordo tra pubbliche amministrazioni che istituisce l’Osservatorio prefettizio sulla condizione minorile nella città metropolitana. Il contrasto alla povertà educativa e al fenomeno della dispersione scolastica, con l’ausilio delle strutture operative e delle professionalità di Save the Children nei quartieri a rischio della città, diventerà più incisivo”.