PALERMO – Assolto nel merito. Il fatto non sussiste per Francesco Cascio e tutti gli altri imputati al processo per corruzione elettorale. La sentenza è stata emessa dal giudice Fabrizio Lo Forte. Nonostante fossero intervenuti i termini di prescrizione l’assoluzione è piena.
Cascio era difeso dagli avvocati Enrico Sanseverino, Roberto Mangano e Vincenzo Maria Giacona. “Abbiamo sempre avuto e continuiamo ad avere grande fiducia nella giustizia – dicono i legali – e questa ennesima assoluzione ci ripaga delle tante amarezze che abbiamo subito e dalle tante accuse infondate che, in questi anni, si sono abbattute sull’onorevole Cascio. Questo è quello che, in questo momento, ci sentiamo di dovere dire”.
Stessa formula di assoluzione per l’ex senatore Marcello Gualdani, l’ex consigliere della Quarta circoscrizione Luigi Mazzagreco, Salvatore Ficarotta, Luciano Virzì, Pietro Lo Casto e Filippo Fazzone.
Tra gli assolti c’è anche Pietro La Torre. Lo storico sindacalista e segretario della Uiltics è morto un anno a causa del Covid. L’avvocato Claudio Gallina Montana ha chiesto che venisse valutata la sua posizione nel merito anche se defunto. Nel 2012 La Torre si era candidato al parlamento regionale.
Gli altri imputati erano difesi dagli avvocati Luciano Maria Sarpi, Salvatore Ferrante, Giovanni Di Benedetto, Domenico Trinceri, Corrado Sinatra, Paolo De Simone Policarpo, Claudio Gallina Montana, Mauro Torti e Corrado Nicolaci.
La vicenda processuale nasceva da un’inchiesta sullo spaccio di droga nel rione palermitano Villaggio Santa Rosalia. E vennero fuori i presunti casi di corruzione elettorale.
Secondo l’accusa, che non ha retto al vaglio del giudice, i voti sarebbero stati ottenuti in cambio di pacchi di pasta, biscotti ed altri beni di prima necessità destinati ai poveri tramite il Banco alimentare.
La Procura di Palermo aveva chiesto l’archiviazione, ma la Procura generale decise di avocare a se l’inchiesta. Il sostituto procuratore generale era Luigi Patronaggio, poi andato ad Agrigento e ora a Cagliari. La citazione diretta a giudizio per gli imputati fu firmata dal sostituto procuratore generale Domenico Gozzo. A rappresentare l’accusa in aula è stata alla fine la Procura della Repubblica.
Il processo è stato segnato dalla tragica scomparsa del pubblico ministero Laura Siani. Il sopraggiungere della pandemia Covid ha dilatato ulteriormente i tempi.
La sentenza arriva a dieci anni di distanza dai fatti, in concomitanza con l’avvio della campagna elettorale. Cascio è in corsa per la poltrona di sindaco. La sua candidatura è stata lanciata da Forza Italia, ma deve ancora ottenere l’appoggio di tutte altre forze di centrodestra. Le ipotesi di reato erano prescritte, ma davanti al giudice sono cadute nel merito.