II concorso catanese all’Agenzia delle Entrate è stato sospeso. Dopo il caos la notizia ufficiale. In Sicilia le sedi di esami erano Palermo e la città etnea. Nella prima tutto si è svolto regolarmente. Nella seconda, la prova non è mai iniziata.
Il via era fissato alle dieci. Alcuni candidati hanno protestato sostenendo che la non concomitanza dell’inizio del concorso nelle due città siciliane avrebbe fatto scattare la corsa al suggerimento. I concorrenti palermitani avrebbero passato le risposte a parenti e amici che attendevano al complesso fieristico Le Ciminiere. Risposte che sarebbero state pure pubblicate su internet. Sono intervenuti poliziotti e carabinieri. “Siamo qui dentro dalle 9.30 del mattino e non ci fanno uscire – ha raccontato una delle candidate prima del rompete le righe per i 3000 mila partecipanti – perché dicono che la prova si deve svolgere. Ci dicono che se vogliamo uscire dobbiamo firmare un documento nel quale rinunciamo alla prova. E’ una vergogna. La prova la devono annullare loro in autotutela”.
Tutto ok a Palermo, dove l’esercito dei candidati è stato distribuito in diverse scuole cittadine: il Vittorio Emanuele III, l’Ipsia Ascione, l’industriale Ettore Majoarana, il tecnico commerciale Duca degli Abruzzi e in un padiglione dell’Università. “Stiamo già pulendo la scuola – ci spiegano dal classico Vittorio Emanuele -. I candidati sono arrivati alle dieci. La prova è iniziata alle dodici per concludersi, come previsto, 50 minuti dopo”. Cosa accadrà adesso? Bisognerà capire se l’annullamento della prova a Catania avrà ripercussioni sull’intero concorso per 250 posti di funzionario amministrativo tributario?