Regionali, la Cgil molla Villari: "Non è tempo di populismi" - Live Sicilia

Regionali, la Cgil molla Villari: “Non è tempo di populismi”

Il segretario del sindacato, Carmelo De Caudo, prende le distanze anche da "qualunquismi e personalismi".

CATANIA – “La Cgil di Catania non può e non vuole rimanere in silenzio”. La Camera del Lavoro del capoluogo etneo interviene nel dibattito sulle elezioni regionali 2022. Praticamente tirata per la giacchetta, dopo la decisione di Angelo Villari – ex segretario provinciale del Partito democratico e, soprattutto, ex segretario provinciale proprio della Cgil – di abbandonare il Pd e candidarsi con Sicilia Vera, il movimento politico dell’ex sindaco di Messina Cateno De Luca. In una volta sola, Villari non solo si allontana dai democratici, ma anche dai sindacalisti. I quali, pur senza citarlo, prendono le distanze dalla sua scelta. Si vocifera, inoltre, che stiano valutando una candidatura di servizio nella lista del Pd, proprio per rendere il distacco ancora più marcato.

La decisione di Villari è arrivata ufficialmente questa mattina, dopo una lunghissima polemica sui presunti “impresentabili” in lista e dopo una ancora più lunga tensione interna con il segretario regionale Anthony Barbagallo. Una volta lasciati i dem, molti si sono chiesti se quella dell’ormai ex segretario fosse una decisione personale. O se, invece, fosse da intendere come uno spostamento della Cgil etnea, consenso elettorale incluso. In questo clima va letta la nota firmata nel pomeriggio di oggi da Carmelo De Caudo, segretario generale della Cgil di Catania, legato a Villari più in passato che oggi.

“I siciliani, a trenta giorni dal voto, non meritano di assistere a uno spettacolo così indecoroso, privo di temi, svuotato delle sfide sociali che una classe politica seria e credibile dovrebbe mettere al centro di un progetto politico-elettorale che vuole dirsi davvero progressista e riformista“, dice De Caudo nel comunicato diffuso alla stampa, definendo “grottesco” lo scenario politico. L’attuale segretario poi inquadra la questione, rendendo più chiaro il tema: “Non abbiamo avuto candidature da avanzare o posti da difendere“. È questo il primo passaggio in cui, più esplicitamente, si prendono le distanze da Angelo Villari. Un accenno iniziale, come detto, a cui fa seguito la stilettata successiva: “Assistiamo a una classe dirigente incapace, e a nauseanti personalismi e protagonismi non più accettabili“.

Non è tempo di populismi e di operazioni qualunquiste. Catania e la Sicilia meritano altro”, aggiunge Carmelo De Caudo, annunciando: “La Cgil di Catania c’è e si farà sentire”. Un messaggio denso di significati, che nel riferimento a populismi e qualunquismi si riferisce in tutta chiarezza al progetto di Cateno De Luca e a chi ha deciso di sposarlo. La chiusura, poi, è una dichiarazione d’intenti: se non basta averlo scritto, bisogna altrettanto partecipare. Forse contribuendo a riempire quella lista democratica che, svuotata di Angelo Villari e Luigi Bosco, ha bisogno di essere riempita.

Per la Cgil etnea non si tratterebbe di una esplicita discesa in campo (“Facciamo il sindacato, non facciamo politica”, è il leitmotiv), bensì di un parlare a nuora perché suocera intenda: candidare un volto sindacale conosciuto, ma senza velleità elettorali, potrebbe servire a chiarire, laddove fosse necessario, che la Camera del Lavoro catanese tutto intende fare tranne che veleggiare verso Cateno De Luca. Il significato collaterale, ça va sans dire, è che l’influenza di Villari e dei suoi amici più fidati (leggi alle voci Concetta Raia e Giacomo Rota) sul sindacato di via Crociferi non ha più il peso di un tempo.

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