Imputati in lista, il Pd etneo tira dritto: ci sono Villari e Bosco - Live Sicilia

Imputati in lista, il Pd etneo tira dritto: ci sono Villari e Bosco

Ecco cosa ha deciso la direzione provinciale del Partito democratico di Catania.
REGIONALI 2022
di
3 min di lettura

CATANIA – Nessun passo indietro. La lista che la direzione provinciale del Partito democratico di Catania ha inviato ieri sera alla direzione regionale contiene i nomi che Caterina Chinnici non avrebbe mai voluto leggere. Cioè quelli di chi ha “procedimenti penali pendenti“: Angelo Villari e Luigi Bosco, sotto processo – in quanto ex assessori – per il dissesto di Palazzo degli elefanti. La partita non è chiusa: la palla passerà questa sera alla direzione regionale. In quel contesto si dovrà decidere se le liste vanno bene oppure no. Ma il rischio è che sui candidati all’Assemblea regionale siciliana salti direttamente la candidata alla presidenza della Regione, per quanto vincitrice di primarie di coalizione.

La lista

Il capolista del Pd etneo per le elezioni regionali 2022 è il segretario regionale Anthony Barbagallo, candidato anche per un posto alla Camera dei deputati. A seguire, in ordine, la lista prevede: il segretario provinciale di Catania Angelo Villari, la presidente dell’Assemblea provinciale Ersilia Saverino, il neo rieletto sindaco di Militello In Val di Catania Giovanni Burtone, l’ex assessore (comunale e regionale) Luigi Bosco, l’ex sindaco di San Michele di Ganzaria Gianluca Petta, Rosa Contino, Annarita Scuderi, Antonino Lo Giudice e la sindacalista della Uil Jeanine Bongiovanni. In lista avrebbe dovuto esserci anche Barbara Conti che, stando a quanto risulta a LiveSicilia, avrebbe ritirato la sua candidatura in aperta polemica – come l’intera direzione provinciale – con la decisione di scegliere l’ex assessora Valentina Scialfa come capolista alla Camera per la città di Catania.

“Una bellissima direzione provinciale”

Tra i presenti, una concordia come quella della seduta di ieri sera è difficile ricordarla. “Erano anni che non c’era un clima così unito”, si spinge a dire qualcuno. Tutti compatti sulla tutela di Angelo Villari, segretario provinciale che le dichiarazioni di Chinnici hanno reso, all’improvviso, un “impresentabile”.

I rumors che filtrano raccontano di un accordo pressocché unanime: scegliere di andare avanti con la linea dell’esclusione dalle liste di chi ha generici “procedimenti penali pendenti” sarebbe una palese sfiducia, da parte della candidata del Partito democratico alle elezioni regionali, non nei confronti di un uomo. Bensì nei confronti di un segretario provinciale eletto dalla base territoriale del partito. Uno smacco che all’ombra dell’Etna nessuno è disposto ad accettare.

Perciò: avanti tutta con la lista. E avanti anche con l’invito alla direzione regionale di accettarla in toto, senza modifiche. Il segretario regionale Barbagallo, ascoltava la discussione, sarebbe intervenuto per “rinnovare apprezzamento e stima” nei confronti di Villari. Un segnale di apertura nei confronti dell’area catanese, che però complica una posizione già difficile.

Sconfessare la linea Chinnici?

Stasera, la direzione regionale presieduta da Anthony Barbagallo dovrà fare i conti con quanto accaduto a Catania. Il bubbone è scoppiato, il passo indietro sperato dai chinniciani non c’è stato, e adesso il cerino è in mano del segretario dei dem. Che tra l’altro è stato lo sponsor principale dell’eurodeputata che punta allo scranno di Palazzo d’Orleans. L’onorevole Chinnici, dopo anni di carriera a Bruxelles, si è messa a disposizione dei siciliani con un vincolo: liste più che pulite, cristalline. Che adesso forse il segretario regionale del Partito democratico – che ha aggiunto il nome di Chinnici nel simbolo – non potrà garantirle.

E se Caterina Chinnici, forte di un nome da onorare e di una fermezza da dimostrare anche a queste latitutini, decidesse che i candidati rinviati a giudizio sono inaccettabili? Del resto, che gli impresentabili non si presentassero era una “condizione” per la di lei disponibilità, fatta presente a tutta la coalizione ben prima che arrivasse oggi, praticamente l’ultimo momento utile per l’elaborazione delle liste. Lo scenario peggiore è da fare tremare i polsi: a pochi giorni dalla scadenza per le candidature, il centrosinistra si troverebbe senza nome. Di chi sarebbe, poi, la colpa? Di chi non si è tirato indietro o di chi non è riuscito a mediare?

Al momento, l’unica cosa certa è la convocazione della direzione regionale per le liste. Chi la spunterà in questa battaglia interna al Pd non è dato sapere. Certo è che l’immagine del partito siciliano, sin da adesso, deve fare i conti con un nuovo problema. Che i democratici hanno creato con le loro stesse mani.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI