Presentata martedì 8 novembre, al Relais Franciacorta di Corte Franca (BS), la nuova guida firmata Michelin.
Tante le novità di quest’anno, tra tutte, l’ingresso nel gotha dei tristellati di Villa Crespi, del noto chef Antonino Cannavacciuolo. In più 4 nuovi bistellati e 33 nuove stelle. In totale in Italia sono, ad oggi, 385 i ristoranti stellati: 12 tre stelle, 38 due stelle e 335 con una stella.
La cerimonia di premiazione della 68esima edizione della guida più attesa ha sancito la sempre più crescente pregevolezza della ristorazione siciliana.
Entrano nel firmamento della gastronomia nazionale i ristoranti Līmū di Bagheria (chef Nino Ferreri), Principe Cerami di Taormina (chef Massimo Mantarro), Mec Restaurant di Palermo (chef Carmelo Trentacosti) e I Tenerumi di Vulcano, al cui chef sannita Davide Guidara, classe 1984, è stato assegnato anche il prestigioso premio “Giovane Chef 2023”. La motivazione parla di “affumicatura, ossidazioni e tanto altro, che caratterizzano la proposta vegetariana di Davide Guidara. Lo chef elabora con maestria gli ingredienti, che assumono sapori intensi, nuovi e sorprendenti che non temono la concorrenza con i più elaborati piatti di carne e pesce”.
Non a caso, Guidara ha ricevuto anche la stella verde, creata dalla Guida nel 2020, che premia i ristoranti particolarmente impegnati nel lavoro sostenibile. Quella dello chef de “I Tenerumi” è, infatti, una cucina che arriva dritto dall’orto di due ettari del ristorante, dove gli scarti sono ridotti al minimo e utilizzati come compost per il terreno, i tavoli fabbricati con il legno di una tettoia dismessa, i piatti prodotti con la ceramica di vecchi servizi non più utilizzati.
La quinta stella siciliana brilla sul cielo di Taormina, precisamente al St. George di Heinz Beck, guidato dal suo executive chef Salvatore Iuliano, che conquista la seconda stella raggiungendo i (già) bistellati siciliani: La Madia, a Licata, di Pino Cuttaia e il Duomo, a Ragusa, di Ciccio Sultano.
Conferme per i monostellati Coria di Caltagirone, Sapio a Catania, Shalai a Linguaglossa, Zash a Riposto, Signum a Salina, La Capinera a Taormina. Sempre nella perla dello Ionio, mantenuta la stella dall’Otto Geleng del Belmond Grand Hotel Timeo, da I Pupi di Bagheria, da Il Bavaglino a Terrasini, da Accursio a Modica e dalla Locanda Don Serafino a Ragusa.
Si abbassa notevolmente, non solo in Sicilia, l’età media degli chef premiati, a conferma che l’enogastronomia è una delle professioni che si sta maggiormente sviluppando: ben venti gli chef under 35 e sei gli under 30.
La Sicilia eccelle anche con i ristoranti Bib Gourmand (dove Bib sta per Bibendum, “da bere”), dove, a detta degli ispettori Michelin, si mangia bene a un prezzo contenuto: si riconoscono dal simbolo dell’omino che si lecca i baffi. Ciò che accomuna i ristoranti Bib è il loro stile di cucina più semplice, facilmente riconoscibile e di comoda fruizione. Premiati Andrea – Sapori Montani a Palazzolo Acreide (SR), Me Cumpari Turiddu a Catania, Veneziano a Randazzo (CT), Antica Filanda a Capri Leone (ME), Palazzaccio a Castelbuono (PA), Osteria Expanificio ad Agrigento e Buatta – cucina popolana a Palermo.