PALERMO – Oggi parte al Senato la maratona per l’approvazione della legge di bilancio dello Stato. Una manovra che a Palermo è stata particolarmente discussa per le previsioni rivolte alla Sicilia e al capoluogo. Ecco quindi tutte le previsioni contenute nella manovra e riguardanti più da vicino l’Isola.
Contributo di 200 milioni
La previsione più discussa (al comma 128 quater, ndr) è quella del contributo di 200 milioni di contributo alle spese sanitarie della Regione ottenuto da un accordo firmato il 16 dicembre tra il ministro dell’Economia Giorgetti e il presidente della Regione Schifani. La Sicilia che dal 2007 ha visto aumentare la sua compartecipazione alla spesa sanitaria per circa 600 milioni annui. Rinunciando al pregresso dal 2007 al 2021, si legge in una relazione della giunta, “nel rispetto del principio della leale collaborazione richiamato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 62/2020”, l’esecutivo regionale ha ottenuto che dal 2023 la quota di compartecipazione statale alla sanità aumenti progressivamente.
La questione sbarcherà nelle prossime ore a Palazzo dei Normanni. L’Ars dovrebbe infatti approvare una legge per mettere in bilancio le risorse stanziate dallo Stato. Il progetto è quello di accantonare prudenzialmente i 200 milioni per utilizzarli nel caso in cui la Consulta dovesse dar torto alla Regione imponendo di ripianare un disavanzo monstre stimato dalla Corte dei conti in sede di parifica in oltre 800 milioni nel primo esercizio utile. C’è chi ha già annunciato battaglia ma Palazzo d’Orleans punta a portare a casa la legge con il tesoretto da 200 milioni.
Il disavanzo da ripianare
Le norme per la Sicilia non finiscono qui. Dal comma 492 duodecies iniziano una serie di previsioni che riguardano il ripiano del disavanzo. In esse si autorizza la Regione a ripianare in 10 anni a decorrere dal 2023 il disavanzo risultante dal 2018 e le quote eventualmente non ripianate da quell’anno. Il contributo di 200 milioni si giustifica così come una quota decimale rispetto al valore di 2,1 miliardi di disavanzo emersi nel 2018.
Le norme però sono più generose. Si dà infatti la possibilità alla Regione di rimodulare il valore del disavanzo fino al valore che risulterà dal rendiconto sull’anno 2022.
Rispetto a queste concessioni, lo Stato insiste nel chiedere alla Regione la diminuzione della spesa prevista dall’accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021. Con esso la Regione Siciliana si è impegnata al rispetto di condizioni puntuali e dettagliate attraverso cui pervenire a specifiche percentuali del 20 o del 40 per cento di riduzione strutturale di numerose voci di spesa corrente, da realizzare per gli anni dal 2021 al 2029. Inoltre si è impegnata a un’elenco di 16 riforme. Infine a produrre entro il mese di aprile una certificazione del rispetto dei due punti precedenti. I commi della legge di stabilità adesso sono chiari: se questi requisiti non saranno rispettati il beneficio del ripiano decennale andrà perso.
Le altre norme per l’Isola
L’Isola torna ancora al comma 310 quando si dispongono tutte le norme per la riattivazione della società responsabile della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Vengono inoltre stanziati 5 milioni per il 2023 contro il caro voli e 15 milioni per il 2024.
Alcuni contributi arriva per singoli Comuni e a causa del fatto che siano coinvolti nella gestione dei flussi migratori. SI tratta di 850 mila euro per Lampedusa e Linosa e di 300 mila euro ciascuno per Porto Empedocle, Pozzallo, Caltanissetta, Messina, Siculiana, Augusta, Pantelleria e Trapani. Un milione è stanziato per l’autorità di bacino dell’Isola.
Le norme per il cimitero dei Rotoli a Palermo
Dal comma 492septiesdecies si trovano le norme per il Comune di Palermo e in particolare per il Cimitero dei Rotoli. Roberto Lagalla è nominato commissario per la sepoltura delle bare. Gli vengono affidati 2 milioni di euro di contributo più 200mila euro per il ricorso a 5 professionalità che potranno essere assunti per affiancare la struttura commissariale. Tre sono i poteri del sindaco: avviare le pratiche per il consolidamento del cimitero, ricorrere a strutture temporanee come forni crematori e loculi per la conservazione temporanea delle salme e, infine, stringere accordi con gli altri Comuni per evitare la non sepoltura delle persone.
Infine è previsto un contributo di 40 milioni, tecnicamente rivolto a Palermo Messina e Catania, nella misura le tre sedi di città metropolitane abbiano una quota del fondo crediti dubbia esigibilità pari all’80 per cento del residui attivi. Il contributo è finalizzato all’aumento della capacità di riscossione. In altre parole lo Stato erogherà le risorse nel caso in cui la maggior parte delle somme non riscosse da incassare che il Comune ha in bilancio sarà frutto di mancate imposte versate alle casse comunali.