CATANIA – “A Catania abbiamo rischiato una Rigopiano bis: poteva succedere qualcosa di grave a causa dell’isolamento di alcuni comuni per neve e sono corsi in nostro aiuto due mezzi della Protezione Civile dalla Calabria”. Il presidente della Regione Renato Schifani mette nero su bianco i rischi corsi in occasione dell’ondata di maltempo che ha recentemente flagellato la Sicilia Orientale. Lo fa in occasione di un vertice in Prefettura davanti a tutti i sindaci della provincia etnea. E non fa sconti.
“Il sistema della città metropolitana non ha funzionato, a Catania abbiamo corso dei rischi, lungi da me dare la responsabilità al commissario da me nominato che si è insediato appena dieci giorni fa però mi risulta da fonte certa che sono ci sono state gravi criticità nell’area metropolitana nell’organizzazione dell’attività i tutela che svolgevano un tempo le province”, spiega. Sotto attacco la precedente gestione commissariale della città metropolitana. E non solo, Schifani fa un passo in avanti annunciando di volere accelerare sul disegno di legge che reintroduce le province (con elezioni di primo livello), un progetto che è stato al centro di un recente colloquio con il Ministro Calderoli.
E indica una time lime: entro fine mese il ddl sarà confezionato. Sarà tuttavia una necessaria azione di raccordo con il livello nazionale per armonizzare il testo con la bozza di ddl elaborato dal governo centrale. La macchina della Protezione civile guidata dall’ingegnere Salvo Cocina ha retto ma la situazione rimane critica.
Schifani ha ascoltato diversi sindaci che nel corso dell’incontro hanno esposto le varie difficoltà legate al maltempo: danni ai monumenti e alle infrastrutture, nuclei familiari isolati per giorni e senza corrente elettrica. Fino allo scempio de cimitero di Mineo. Da parte di Schifani è arrivato l’impegno a contattare nell’immediato il direttore generale dell’Enel. Ma la risposta deve essere complessiva.
“Non si tratta più di eventi straordinari ma ordinari a causa dei cambiamenti climatici e bisognerà attrezzarsi di conseguenza e dotarsi di una logica di sistema”. L’idea è quella di mettere in pieni a una task force con fondi extraregionali. “Serve un piano Marshall per correre ai ripari e lavorare sulla prevenzione del rischio idrogeologico”, annuncia il presidente che nel corso del vertice ha anche lamentato la gestione dell’Autorità di bacino a Siracusa (“molte le lamentele sulla istanze ferme da anni: cercheremo i responsabili”).