CATANIA. A poco più di due mesi dall’appuntamento elettorale, l’Istituto Demopolis ha misurato la notorietà tra i catanesi dei candidati a Palazzo degli Elefanti di cui si è parlato negli ultimi giorni. L’indagine demoscopica è stata effettuata dal 22 al 26 febbraio su un campione stratificato di 1.004 intervistati, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nel Comune di Catania.
Il più popolare
Il più conosciuto dai catanesi – secondo il sondaggio Demopolis – si conferma, con l’88%, Enzo Bianco, già 4 volte sindaco della Città tra il 1988 ed il 2018. Il secondo posto, nella graduatoria della notorietà, lo ottiene con il 65% Ruggero Razza, in prima linea nel Governo Musumeci, sino al settembre scorso, nel ruolo di assessore regionale alla Salute. Il podio si chiude con Giancarlo Cancelleri, viceministro alle Infrastrutture del M5S nel Governo Conte, noto al 53%. Il 46% dei catanesi dichiara di aver sentito parlare della parlamentare Valeria Sudano, il 38% di Sergio Parisi, già assessore allo Sport nella Giunta Pogliese. Più distanti, conosciuti da poco più di 1 catanese su 4, risultano Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e già candidato del PD, e il civico Lanfranco Zappalà.
Il voto non-amministrativo
Se si votasse oggi a Catania per la Camera dei Deputati, il M5S, in calo, si confermerebbe primo partito con il 28%. Nella città etnea – in linea con le tendenze nazionali – cresce di quasi 4 punti, rispetto al settembre scorso, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia avrebbe oggi il 23%. Staccati e tendenzialmente stabili gli altri partiti: resta in crisi il PD all’11%, Forza Italia avrebbe il 9,5%, De Luca il 7%, la Lega il 6%. In termini di coalizioni, nelle intenzioni di voto dei catanesi per le Politiche, il Centro Destra otterrebbe oggi il 39%, il M5S il 28%, il Centro Sinistra il 16%.
Il quadro, come è naturale, cambia se si guarda al voto per le Amministrative. Come si orienterebbero oggi i catanesi nel voto di lista per Palazzo degli Elefanti? Prescindendo dagli eventuali candidati, il 46% sceglierebbe la coalizione di Centro Destra, il 18% il Centro Sinistra, il 17% il M5S; il 19% opterebbe per altre liste (civiche, De Luca, Bianco, ecc). In questo scenario, secondo l’analisi di Demopolis, il Centro Destra, se unito, vincerebbe al primo turno; se andasse diviso, si aprirebbe la “lotteria” del ballottaggio.