PALERMO- Il suo cuore non ce l’ha fatta più. Ha smesso di battere quello del bambino di Rosanna Maranzano (nella foto), la ragazza di 23 anni morta lunedì scorso mentre stava andando a partorire. La Smart sulla quale si stava recando in ospedale col marito, Giuseppe Zito, si è ribaltata su se stessa e per lei, non c’è stato nulla da fare. I medici dell’ospedale Civico le hanno provate tutte per il suo piccolo, che doveva chiamarsi Gaetano, come il nonno paterno. Il trattamento di alta specializzazione a cui i medici dell’ospedale Civico l’avevano sottoposto non è stato sufficiente: le condizioni del bambino erano apparse gravissime fin dal primo momento e, come hanno precisato dall’ospedale stesso, ci sarebbe voluto un miracolo. Già due giorni fa le speranze erano crollate: la tecnica di raffreddamento che permette il rallentamento della degenerazione delle cellule neurologiche non aveva cambiato di molto le cose e, era ormai chiaro che, se il piccolo Gaetano fosse sopravvissuto, avrebbe riportato gravissimi danni a livello cerebrale.
Oggi il peggioramento inevitabile e, in serata, il decesso.