Palermo: Tributi, ok al regolamento 'taglia processi': tutte le previsioni PDF

Tributi, ok al regolamento ‘taglia processi’: tutte le previsioni PDF

Un atto per consentire al Comune di smaltire gli oltre duemila contenziosi incassando una parte dei circa 132 milioni di euro attesi

PALERMO – È stato approvato lo scorso 28 marzo il regolamento comunale per la “definizione agevolata delle controversie tributarie di ogni ordine e grado”, un regolamento che potrebbe consentire al Comune di smaltire gli oltre duemila processi tributari incassando una parte dei circa 132 milioni di euro che il Comune incasserebbe se dovesse vincere tutti i processi.

L’atto, approvato con 34 voti favorevoli, la cui adozione era prevista dalla legge di Bilancio statale doveva essere necessariamente essere adottato entro il 31 marzo. Adesso si apre la fase nella quale i cittadini potranno aderire. C’è tempo fino la 31 giugno 2023. Ma nello specifico cosa prevede il regolamento?

Le previsioni del regolamento

La definizione agevolata potrà essere definita allo stato della controversia al primo gennaio 2023. Il pagamento è dovuto al 100 per cento nel caso di ricorso notificato al primo dell’anno ma non ancora definito a quella data presso la segreteria della Corte di Giustizia Tributaria. Il pagamento è dovuto nella misura del 90 per cento invece ne caso di ricorso iscritto presso il primo grado.

Per i processi in cui il Comune è risultato soccombente in primo grado si può chiudere la controversia pagando il 40 per cento del valore della controversia. Mentre in caso di soccombenza del Comune nella pronuncia di secondo grado e quindi per i ricorsi al momento in Cassazione, la lite può essere chiusa pagando il 15 per cento del valore. Nel caso di ricorsi accolti parzialmente le riduzioni valgono solo per la parte ancora non definita.

Le controversie pendenti innanzi alla Corte di Cassazione, per i quali il Comune risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio, possono essere definiti con il pagamento di un importo pari al 5% per cento del valore della controversia.

Gli importi superiori a mille euro potranno essere pagati a rate, fino a un massimo di 20. La prima andrà versata entro il 30 giugno. Poi potranno essere versate trimestralmente, entro il 30 giugno, il 30 settembre, il 20 dicembre e il 31 marzo di ciascun anno.

Quanto valgono i processi tributari?

La delibera di Consiglio è utile anche per comprendere quale sia il dettaglio dei contenziosi rispetto al grado di giudizio.

Presso le Corti di Giustizia tributaria di primo grado insistono 1313 contenziosi per un toale di 36 milioni di euro. Di questa cifra 20 milioni sono cause per il pagamento della Tosap, 9 milioni sono per l’assolvimento dell’Imu, 4 milioni per l’incasso dell’imposta per la pubblicità e 2 milioni per la Tari, la tassa sui rifiuti.

In secondo grado le cause sono 774 e valgono 82 milioni di euro. La voce più importante è di 62 milioni di euro, valore dei processi per il pagamento del suolo pubblico dell’imposta sulla pubblicità e le affissioni. Seguono le cause per la tassa sull’immondizia, 13 milioni, quelle per l’Imu e i tributi assimilati che valgono 6,9 milioni di euro. Mentre gli altri tributi valgono complessivamente 126 mila euro.

Le cause presso la Corte di Cassazione segnalate, infine, sono 10 per un totale di 13 milioni. Sono tutte cause per la tassa di occupazione del suolo pubblico tra il Comune e la sua partecipata Amat.

Il regolamento e il modulo per aderire


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