Cot, per i lavoratori| ci sono ancora speranze

Cot, per i lavoratori| ci sono ancora speranze

“Oggi - afferma Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl - abbiamo compiuto un altro passo volto a garantire i livelli occupazionali dei lavoratori che per ben 12 anni hanno reso il proprio servizio”.

CALABRO': "OGGI UN PASSO IN AVANTI"
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PALERMO – Per i lavoratori del Cot ci sono speranze per il futuro. Con l’incontro di questa mattina presso l’Upl di Palermo si è discussa l’iniziativa presentata dalla Fisascat Cisl per trovare una soluzione a salvaguardia del posto di lavoro dei quattordici dipendenti della Cot. Azienda che fino al 31 maggio ha svolto il servizio di bar e ristorazione dell’Ospedale Cervello di Palermo. “Oggi – afferma Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl – abbiamo compiuto un altro passo volto a garantire i livelli occupazionali dei lavoratori che per ben 12 anni hanno reso il proprio servizio”.

Il bar dell’ospedale Cervello di Palermo e di Villa Sofia è stato chiuso a causa di problemi legati all’agibilità dei locali. Un problema che ha creato come conseguenza la messa in cassa integrazione dei lavoratori dal primo luglio scorso. All’incontro il dottor Varrica, come rappresentante dell’Azienda Ospedaliera, ha dichiarato che “l’Ente metterà in atto le iniziative consentite, nel momento dell’aggiudicazione dell’appalto, al fine di salvaguardare tutti i livelli occupazionali coinvolti fermo restando che, poiché allo stato attuale il capitolato che regola l’appalto – conclude Varrica – non prevede clausole di salvaguardia dei livelli occupazionali qualora fosse definita la gara il sindacato dovrà rappresentare le proprie richieste alla ditta vincitrice dell’appalto”.

L’auspicio delle organizzazioni sindacali è quello di ottenere un impegno da parte dell’eventuale nuova società appaltatrice di non disperdere le professionalità acquisite in dodici anni di servizio. “Inoltre, ciò che temo è che, a fronte del fatto che nessuna area di ristorazione è presente negli immediati pressi dell’Ospedale, qualcuno spontaneamente – dichiara Mimma Calabrò – e selvaggiamente dia vita a servizi di qualità discutibili” .

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