MESSINA – Durante il suo intervento nella città dello stretto il leader di Sel non le ha mandate a dire ai propri avversari politici. Nel mirino, ancora una volta, il partito di Pier Ferdinando Casini, alleato alle prossime elezioni regionali con il Partito Democratico a sostegno di Rosario Crocetta, e Susanna Camusso, che allo stesso Crocetta ha offerto il proprio appoggio. “Per me l’Udc non va bene né in Sicilia, né a Roma, né altrove. Non è un pregiudizio su Casini, ma un giudizio su Casini. L’Udc è una forza che sui diritti sociali e di libertà ha posizioni alternative alle nostre. Altro che agenda Monti. In Sicilia ricorda brutte storie del passato. Andiamo con la Sicilia che ha rappresentato non la chiacchiera antimafia, ma la pratica antimafia”. “Quello di Susanna Camusso – continua Vendola – che parteciperà a un incontro elettorale del candidato a governatore della Sicilia Rosario Crocetta, è un gesto molto inelegante”
“Credo -conclude Vendola – che i disastri di oggi di Messina abbiano radici antiche, questa città ogni tanto fa i conti con quello che tende a rimuovere nel sottoscala dell’Università o del Policlinico e disvela il verminaio, un verminaio che è la fotografia delle classi dirigenti che hanno governato la città, che dal punto di vista dell’opacità della politica è una delle più martoriate della Sicilia. Messina ha provato a mettersi al riparo dai riflettori, si è raccontata come isola felice, città ‘babba’, quando non era cosi. Il verminaio è sempre presente, e se ha proliferato la colpa è anche stata di una certa sinistra che non ha fatto il proprio dovere”.