CATANIA. Avrebbe minacciato la moglie e figli pure dal carcere. Poi, una volta uscito, si sarebbe appostato in un garage per spiarli e li avrebbe ripetutamente minacciati. E avrebbe inseguito in macchina suo figlio, che stava guidando con la bambina nel sedile posteriore.
Per questo la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal Gip l’arresto di un cinquantasettenne, sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie e dei figli. L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri della Tenenza di Misterbianco.
Le indagini sono state coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere. Attualmente l’uomo è solamente indagato e deve ancora essere sentito. Ma secondo ciò che è emerso, avrebbe minacciato la moglie durante i colloqui telefonici dicendole che, appena sarebbe uscito, l’avrebbe “fatta vedere” sia a lei che ai suoi figli.
Per paura, a suo dire, sarebbero dovuti scappare tutti da Catania, lasciando a lui i beni che la donna aveva ereditato dal precedente defunto marito. Non potendo controllare personalmente la moglie, si sarebbe avvalso della collaborazionedel fratello. Lo avrebbe invitato ad andare a controllare cosa stesse facendo e inoltre, non si capisce perché, a sottrarle il cane.
Sempre dal carcere, avrebbe inviato una lettera al figlio nella quale asseriva di aver saputo che la moglie stava frequentando un altro uomo. Per questo insultava e minacciava di morte entrambi. Uscito dal carcere, come detto, sarebbe entrato di nascosto nel garage dell’ex abitazione coniugale e si sarebbe appostato, in più occasioni, nei pressi della casa, per spiare i familiari.
Il folle inseguimento di suo figlio e della nipotina
In una occasione, inoltre, avrebbe inseguito in auto il figlio, il quale viaggiava con la sua bambina, costringendolo a fermarsi e cercando di aprire lo sportello lato passeggero, ove era seduta la nipote, non riuscendovi solo perché erano inserite le sicure. Per questo avrebbe urlato: “Ora vi faccio vedere chi sono veramente, preparatevi tutti le valigie e ve ne dovete scappare”.
Tali minacce sarebbero state reiterate anche telefonicamente all’attenzione di tutta la famiglia. Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza a carico del cinquatasettenne, già gravato da numerosi precedenti di polizia, sono emerse in maniera evidente le esigenze cautelari per evitare il reiterarsi delle condotte persecutorie, ed è in tale contesto che gli è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, dal quale l’uomo era uscito soltanto nel febbraio ultimo scorso.