Palermo, cronologia in foto dello stupro di gruppo

Stupro, dalla Vucciria al Foro Italico: la sequenza dell’orrore FOTO

Le foto nel fascicolo dell'inchiesta sulla violenza

PALERMO – Gli scatti descrivono la notte dell’orrore. Il fascicolo fotografico fa parte degli atti dell’inchiesta della Procura di Palermo sullo stupro del Foro Italico. È la cronologia dei momenti chiave.

La prima tappa è alla Vucciria. È qui che inizia tutto. Angelo Flores, uno dei sette arrestati, conosce la vittima. Vivono nello stesso quartiere. È Flores a contattarla il pomeriggio del 6 luglio. Si danno appuntamento, via Instragram, in un locale della Vucciria per la sera dell’indomani. La ragazza si fida. In una delle piazze più affollate nelle notti palermitane Angelo si allontana dal gruppo e fa ritorno in compagnia della diciannovenne.

“Angelo era insieme a un certo Cristian e altri cinque di cui non so i nomi – racconta nella denuncia la ragazza -. Poi mi hanno fatto fumare”. Fumo e alcol in un angolo della città dove l’illegalità è dilagante. “Falla bere… poi ci pensiamo noi”, avrebbe detto uno degli indagati al barista del chiosco abusivo che serviva uno shottino dopo l’altro. Le bancarelle, ciclicamente, finiscono sotto sequestro ma l’indomani spuntano di nuovo. Il fotogramma è stato estrapolato dai carabinieri della compagnia di piazza Verdi da una telecamera di video sorveglianza. Sono trascorsi 47 minuti dopo la mezzanotte. La ragazza sembra appoggiarsi ad uno dei sette. Stanno guardando qualcosa sul cellulare o stanno facendo un video. L’alcol inizia a fare effetto. Nella piazza ci sono altre persone.

“Due di loro mi hanno preso sottobraccio. Mi hanno fatto camminare dai Quattro Canti a scendere verso il mare. Ero da sola con questi ragazzi, in tutto sette – prosegue il racconto della ragazza -. Due mi toccavano il seno e altri due le parti intime, mentre camminavamo e gli altri ridevano”. Ed ecco descritto il secondo scatto. Gli indagati non ci ci stanno. C’è chi dice che è stata la ragazza a proporre di fare sesso di gruppo, a chiedere di spostarsi al Foro Italico, a condurli nel cantiere abbandonato. Nella fotografia si vede la diciannovenne alla testa del gruppo, tenuta sottobraccio da due indagati. La scena è stata ripresa dalla telecamera dell’istituto Nautico, 57 minuti dopo la mezzanotte. È giovedì, il tratto di corso Vittorio Emanuele è deserto.

“Siamo arrivati al Foro Italico e vi era un’apertura e mi hanno fatto entrare lì. Dopo che mi hanno spogliato…”: così inizia il racconto dello stupro. All’una e 24 una telecamera inquadra il branco che si allontana dall’angolo buio del cantiere dove si è consumata la violenza di gruppo. La foto immortala il momento descritto dalla vittima: “Ricordo che mi sono allontanata dal gruppo camminando lungo il rettilineo che va verso la strada e ho telefonato al mio ragazzo. Sentivo dei forti dolori… alcuni ragazzi mi hanno derisa… quando il mio ragazzo ha risposto al telefono non sono riuscita a dire altro se non che avevo bisogno dell’ambulanza”.

Era senza forze, “mi sono accasciata a terra con il cellulare in mano… sono stata raggiunta da qualcuno che ha chiuso la chiamata e mi ha fatto alzare in piedi. Mi hanno riportata innanzi ad Angelo che era rimasto in disparte. Gli ho chiesto di chiamare un’ambulanza, ma lui ha risposto che non lo avrebbe fatto perché non voleva che fossero coinvolte le forze dell’ordine. Poco dopo se ne sono andati, Angelo mi ha aiutato a superare il buco dopodiché lo hanno attraversato anche di tutti gli altri”. Infine si è accasciata su una aiuola dove è stata soccorsa da due donne.


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