Stupro a Palermo, confessioni e rimorsi "ma lei era consenziente" - Live Sicilia

Stupro a Palermo, confessioni e rimorsi “ma lei era consenziente”

I ragazzi sorreggono la vittima
Le decisioni dei giudici dopo i primi interrogatori

PALERMO – Due indagati restano in carcere, un terzo va in comunità. Il Tribunale del Riesame ha confermato l’arresto di Angelo Flores e Gabriele Di Trapani. Non si conoscono ancora le motivazioni del provvedimento.

“È incensurato e ha rappresentato una versione dei fatti dalla quale, comunque, emerge un principio di resipiscenza e di rivisitazione critica”. Così il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni, Alessandra Puglisi, ha motivato la decisione di scarcerare uno degli indagati per lo stupro del Foro Italico.

Si tratta del minorenne all’epoca dei fatti, divenuto maggiorenne pochi giorni fa. Il gip aggiunge che “la sua piena confessione, unita alla consapevolezza del fatto, attenua le esigenze cautelari non rendendo indispensabile il controllo attraverso la detenzione presso l’Istituto penale minorile”. Tuttavia “appare necessario offrire un contenimento diverso da quello che finora ha garantito la famiglia attraverso l’opera di educatori specializzati”. Il ragazzo è stato trasferito in una comunità dove proseguirà il percorso rieducativo.

Nel corso dell’interrogatorio ha spiegato che è stato il primo ad avere un rapporto sessuale con la diciannovenne, ma non per sua volontà. Ha sostenuto pure che la ragazza fosse consenziente. Ad un certo punto si sarebbe tirato indietro e messo da parte, prima che gli altri proseguissero la violenza di gruppo, approfittando a turno della ragazza stordita dall’alcol. Prima dunque, a suo dire, che la ragazza urlasse “basta”.

Il minorenne ha aggiunto che sarebbe stato lui ad aiutare la ragazza a rivestirsi e a sorreggerla mentre si allontanavano dall’angolo buio del Foro Italico. Poi, sarebbe stata abbandonata per strada dove è stata soccorsa da due donne.

Il pubblico ministero aveva espresso parere contrario alla sua scarcerazione. Il gip lo ha collocato in comunità ritenendo che ci siano le condizioni per la rieducazione, obiettivo primario in caso di coinvolgimento di minorenni.


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