Stupro, nuovo Riesame: "Non fece sesso" ma l'accusa non cambia

Stupro, nuovo Riesame: “Non fece sesso” ma l’accusa non cambia

Il luogo dove è avvenuta la violenza
Uno dei sette arrestati chiede la scarcerazione

PALERMO – Non ha avuto rapporti sessuali con la ragazza di 19 anni nella terribile notte del Foro Italico ma, come prevede la legge, gli viene contestato lo stesso reato degli altri indagati: violenza di gruppo con una sfilza di aggravanti che in caso di condanna renderebbero pesantissime le pene. Oggi, martedì 5 settembre, è stato discusso il Riesame di Samuele La Grassa. È il penultimo a chiedere la scarcerazione, l’8 settembre toccherà ad Elio Arnao. Finora le istanze della difesa sono state tutte respinte.

“Parte attiva del gruppo”

La Grassa, 20 anni, è stato immortalato dal video ripreso con il cellulare di Angelo Flores, l’unico che conosceva la vittima. Lei si era innamorata di lui. La difesa punta sul fatto che non ha avuto rapporti sessuali e sull’attenuarsi delle esigenze cautelari. Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari precisa che il fatto che i “video non lo ritraggano in attività sessuale non incide sulla tipicità della sua condotta”.

Secondo l’accusa, La Grassa “ha contribuito attivamente all’azione del gruppo prima alla Vucciria”. La vittima “è stata sollecitata a bere fino a perdere il controllo, poi lungo il tragitto di accompagnamento verso il luogo isolato dove dare sfogo agli istinti sessuali e infine al momento della violenza allorché con gli altri accerchiava la vittima”.

“I pugni che le davano”

La Procura contesta a La Grassa di avere “pienamente condiviso il progetto criminale tanto da preoccuparsi di far sparire le prove e desiderare di punire la vittima”. Contro di lui ci sono le intercettazioni registrate in caserma dove fu convocato assieme ad altri due indagati. Parlando di Cristian Barone, un altro dei sette arrestati, diceva: “La struppiò… quello che la struppiò di più è stato Cristian”. “I pugni che le davano e pure gli schiaffi“, spiegava.

“Voleva vendicarsi”

“Io me ne vado in Thailandia”, aggiungeva, ipotizzando gli imminenti guai giudiziari. Infine, dopo avere parlato di cose da “nascondere”, addirittura da sotterrare, confidava alla madre i suoi propositi di vendetta: “Ti giuro stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta… gli dico guarda che cosa mi hai fatto e poi gli do una testata nel naso… gli chiudo la narici con una testata”.


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