PALERMO – Sono arrivati stamattina intorno alle nove. Bocche cucite. E tali resteranno per tutto il resto della giornata. Gli ispettori dell’Ufficio antifrode della Commissione Europea (Olaf), hanno incontrato i vertici dell’Assessorato regionale della Formazione e dell’Istruzione nel corso dell’ispezione voluta dall’Europa sulla gestione dei corsi e, in generale sulla spesa dei fondi europei negli ultimi anni. Hanno quindi lasciato i locali dell’assessorato nel primo pomeriggio portandosi dietro carte e documenti che approfondiranno nei prossimi giorni.
È stato uno, in particolare, l’obiettivo degli ispettori: l’Avviso 20, cioè il “mega-bando” della Formazione siciliana che per la prima volta è passata a carico dell’Europa, dopo oltre trent’anni di contributi regionali, determinati dalla legge 24.
Ma l’Ue vuole vederci chiaro. In particolare, secondo quanto si apprende dagli uffici dell’Assessorato, seguendo l’input di alcuni esposti, gli ispettori starebbero verificando proprio le fasi che hanno portato alla nascita dell’Avviso e all’ingresso, nella platea degli enti finanziati con soldi pubblici, di soggetti nuovi. Sono temi su cui da mesi si è concentrata l’attenzione della Procura della Repubblica e di quella regionale della Corte dei conti. I pubblici ministeri contabili e ordinari si stanno concentrando sull’intero sistema formazione. Bandi, assegnazioni, assunzioni, stipendi e straordinari vengono passati al setaccio. In tanti – venticinque fra dirigenti e funzionari sotto inchiesta – avrebbero approfittato della manica larga della Formazione professionale. E non è tutto. Gli ispettori europei, infatti, avrebbero puntato i riflettori su alcuni enti in particolare. Ovvero, sulle entità dei contributi concessi a questi dal mega-bando. Tre, al momento, i nomi degli enti trapelati dall’assessorato. Ma potrebbero non essere gli unici, ovviamente. Due di questi sono tra i più grossi e di più lunga tradizione. Si tratta, infatti, dello Ial Sicilia e dell’Anfe. Il primo, dall’Avviso 20 ha ottenuto il diritto a finanziamenti pari a 28 milioni, mentre all’Anfe sono andati 21 milioni. Un altro ente sul quale gli ispettori avrebbero chiesto chiarimenti, invece, è invece di dimensioni assai più modeste: si tratterebbe dello C&B di Benedetto Scuderi, una società di consulenza catanese che ha ottenuto dall’Avviso 20 circa un milione e mezzo. Ma questo, probabilmente, sarà solo il punto di partenza. Intanto, i funzionari dell’Olaf in mattinata hanno incontrato prima l’assessore Nelli Scilabra, poi il dirigente generale Anna Rosa Corsello.
“Ho incontrato questa mattina – ha confermato l’assessore Scilabra – i funzionari dell’Olaf inviati da Bruxelles per acquisire informazioni sulle procedure di attuazione e controllo relative all’avviso 20/2011. Ho ritenuto istituzionalmente doveroso – ha aggiunto – mettermi a disposizione dei funzionari, nonostante mi sia insediata da pochi giorni. Per questo sono pronta a collaborare, qualora lo ritenessero utile, unitamente al dipartimento, affinché l’evoluzione del bando proceda nell’ambito delle norme comunitarie che regolano l’FSE”. Ben vengano i controlli e le verifiche all’interno dell’assessorato per quanto svolto fin ad oggi – conclude Nelli Scilabra – le Istituzioni per recuperare credibilità agli occhi dei cittadini devono operare nel massimo della trasparenza e della legalità. Su questa linea intendo impostare la mia attività di governo”. La Corsello, invece, ha annunciato una verifica a tappeto sui rapporti di parentela tra i dipendenti dell’assessorato e le persone impiegate in questi anni nella Formazione.
Dopo l’incontro con l’assessore, gli ispettori hanno quindi raccolto copiosa documentazione e avrebbero anche redatto un verbale dell’incontro. A metà mattinata, hanno anche incontrato a turno i quindici dirigenti di un assessorato reso inaccessibile. Almeno per alcuni lavoratori che anche stamattina si sono recati in via Ausonia per chiedere notizie sullo sblocco degli stipendi, fermi da mesi per circa 10 mila addetti alla Formazione, o sulle possibilità di ottenere i fondi della Cassa integrazione in deroga. “In un anno – racconta un dipendente dello Ial – ho percepito appena tremila euro. Adesso non sappiamo nemmeno se riceveremo ciò che ci spetta prima di Natale. Nessuno ci informa di nulla, né i sindacati né i proprietari degli enti. Da maggio, poi, hanno anche sospeso la Cig, dicendoci che attendono lo sblocco anche per noi. Ma ci risulta – aggiunge – che quei soldi andranno alla Gesip”.
Nel frattempo, gli ispettori vanno avanti. E per loro, quella in Sicilia sta diventando una visita quasi ricorrente. Già nel 2011, infatti, erano intervenuti anche in un’altra vicenda riguardante la Formazione professionale. In un rapporto sull’attività del Ciapi, infatti, l’Ufficio antifrode aveva parlato di “gravi irregolarità” nella gestione dell’ente. Un passaggio riportato anche nel decreto firmato da Raffaele Lombardo nel luglio scorso, col quale l’ex governatore ha deciso di revocare il mandato al presidente Francesco Riggio, candidato alle elezioni regionali tra le fila del Pd. Quindi il Ciapi ha anche perso l’accreditamento. “Merito” anche del rapporto finale trasmesso dall’Olaf alla Regione. Il prossimo, quello cioè che scaturirà dall’ispezione di oggi, potrebbe generare un terremoto nella Formazione siciliana.