PALERMO– Piccolo e sempre rivedibile riconoscimento al’assessore Nelli Scilabra. L’abbiamo punzecchiata, criticata e infine sfottuta, raccontando il suo scarno curriculum e lo stupore di chi si ritrova una studentessa fuoricorso in una roccaforte chiave. Le perplessità e le ragioni che l’hanno determinata rimangono. Ora, con altrettanta chiarezza, dobbiamo aggiungere una postilla: eppur si muove.
I primi passi di Nelli indicano una positiva traccia di vita. Andranno valutati sia nella loro concreta attuazione – sappiamo bene che in politica l’esperimento più difficile è il passaggio dallo stato gassoso delle parole alla dimensione solida dei fatti – sia nelle conseguenze che potrebbero produrre. In ogni caso il principio enunciato, il giro di tenaglia contro sprechi e affari, la necessità di immersione in un mondo complicato, distinguendo tra posizioni differenti, l’incontro con i sindacati, sono fatti da accogliere con spirito di fiducia. Purché, appunto, il proclama non si esaurisca in una fiammata di gas.
La formazione professionale rappresenta una delle nostre metastasi. Nessuno, a riguardo, ha la coscienza netta. Perfino i moralisti che si battono il petto dovrebbero prima emendarsi da lenzuolate di sporcizia. L’opera di ricostruzione sarà complicata. Non ci piacciono le rivolte che tagliano teste indiscriminate, che pretendono di rimuovere ostacoli, travolgendo storie, persone e famiglie. La rivoluzione siciliana sarà rispettosa e condurrà la maggior parte possibile di persone a un approdo sicuro, o non avrà motivo di essere.
E non ci piace nemmeno la guerra tra poveri, rinfocolata dal potere che preferisce rivolgere verso il basso lo sfogo della rabbia sociale, lasciando intatti privilegi, dinastie e rendite di posizione. Bisogna eliminare il clientelismo e la categoria della dissipazione dal corpo malato, rendendo sano l’organismo, riformando le dinamiche viziose, evitando i giorni del terrore.
Se l’assessore Scilabra si incamminerà lungo la strada del rigore – direzione indicata dall’approccio iniziale – e della giustizia, avrà ottimi voti. Finora ha dimostrato pure un’apprezzabile serenità. Ha capito di doversi lanciare a capofitto nello studio e nell’approfondimento dei problemi. Le auguriamo di raccogliere presto conferme nella facoltà della formazione professionale, sul campo. Sarebbe una laurea per tutti.