CATANIA – Sembra la sceneggiatura di un film hollywoodiano ma che, al momento, non conosce alcun lieto fine. Pignorata della casa per un debito da centomila euro a favore della stessa persona dalla quale vanta un credito di ben 529 mila euro. È una storia ingarbugliata. Impregnata di burocratese e rimasta incastrata tra le maglie di una normativa fatta di tanto tecnicismo: dove l’aspetto umano viene spazzato via dall’evolversi degli eventi messi in fila giorno dopo giorno, atto dopo atto.
Il racconto
Parte tutto vent’anni fa con una operazione apparentemente banale, come ce ne sono tante. La allora sessantenne Teresa Livia Modica, mette in vendita alcuni appezzamenti di terreno e per farlo consegna la pratica ad un professionista: a lui affida ogni passaggio di quella che è in fin dei conti una pratica normalissima. Ma è da quel momento che scatta un calvario che non concederà tregua.
Tanto per cominciare, quei terreni, chissà come finiscono nella titolarità di un’altra donna. Ne segue una causa avviata dalla signora Modica, oggi 81enne: perde il primo grado di giudizio ma, poi, la Corte d’Appello di Catania ribalta la sentenza e si vede riconoscere pienamente ragione. A lei dev’essere versato oltre mezzo milione di euro.
Ma l’inghippo è dietro l’angolo e per tutta una serie di passaggi compiuti in modo errato, l’esecutività di quella sentenza ad oggi non è ancora stata pronunciata.
La casa all’asta
Tutto finito qui? Macché. Contemporaneamente, il professionista ha avviato un procedimento contro la stessa signora Modica. Risultato: la stessa deve riconoscergli un debito che ha portato ad un’istanza di pignoramento. Istanza accolta dal Tribunale che ha finito col mettere all’asta la casa della donna. A nulla è servita l’istanza di reclamo presentata dalla sua legale, l’avvocato Enza Nicotra, che chiedeva la sospensione dell’esecutività. Niente da fare: giovedì scorso la stessa Nicotra nel corso di una conferenza stampa ha evidenziato come lo stabile sia stato, tra l’altro, venduto ad un prezzo inferiore a quello del valore di mercato. Quell’abitazione la signora Modica l’aveva ricevuto in eredità dalla figlia che nel 2012 è venuta a mancare per un male incurabile.
Il testamento falso
Quell’immobile per metà è anche del padre, ex marito della signora Modica, che vive da anni oltreoceano. Ed anche qui, la sceneggiatura non risparmia colpi di scena. Nel 2018, infatti, a casa della signora Modica viene fatta recapitare una lettera nella quale spunta il testamento in calce della figlia: la mamma diventa erede universale e proprietaria della casa. L’ex marito chiede una perizia dello stesso testamento ed emerge che la grafia non è della figlia: quell’atto è un falso ma a niente servono i reclami amministrativi dell’uomo che rivendica la metà dell’immobile. Viene tutto rigettato.
Esposti in più Procure
La battaglia giudiziaria dell’avvocato Enza Nicotra prosegue. Non intende fermarsi ed ha depositato esposti in più Procure italiane per quella che resta una vicenda grottesca e dove il lieto fine appare irrimediabilmente lontano.