E' morto Riccardo Garrone | La Erg, la Sicilia e i ricordi - Live Sicilia

E’ morto Riccardo Garrone | La Erg, la Sicilia e i ricordi

Presidente onorario della Erg e patron della Sampdoria, Garrone è morto a Genova a 76 anni. Il suo nome è legato a doppio filo anche con la Sicilia. E con Siracusa, per l'esattezza. Antonello Montante, presidente regionale di Confindustria, dice: "Di lui ricorderò per sempre la sobrietà".

PALERMO – Un uomo sobrio, un uomo d’altri tempi. Carattere forte e rigoroso, poco incline ai compromessi e con un pallino fisso: aiutare i giovani ad andare avanti. È questo il ricordo che lascia di sé Riccardo Garrone, presidente onorario della Erg e patron della Sampdoria, che ieri sera si è spento dopo una lunga malattia, nella sua città natale, Genova. Aveva 76 anni Garrone (77 li avrebbe compiuti tra qualche giorno) e il suo nome è legato a doppio filo anche con la nostra Sicilia. Con Siracusa, per l’esattezza. “Avevo con lui – dice Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia – un rapporto di affetto e di grande stima. Confindustrialmente sono cresciuto con lui. Ricordo ancora un giorno a Capri. Ero lì con i giovani industriali e Garrone mi disse: ‘Questo è un paese vecchio. È necessario che voi giovani andiate avanti e io sono al vostro fianco’”. Obiettivo che ha sempre perseguito con la sua Fondazione, sostenendo le start up. “Ciò che ricorderò sempre di Riccardo Garrone – continua Montante – è la sua sobrietà”. Merce rara di questi tempi. Laureato in chimica industriale nel 1961, dopo la maturità presa al liceo classico D’Oria uno degli istituti scolastici in cui si è formata gran parte della classe dirigente genovese, era sposato con Anna Maria Campi dalla quale ha avuto sei figli.

La sua storia imprenditoriale inizia con la morte improvvisa, nel 1963, del padre, Edoardo Garrone, fondatore della Erg (Edoardo Raffineria Garrone), creata nel 1938 a San Quirico e cresciuta negli anni fino a diventare, nel 1963, uno stabilimento capace di di raffinare 6,5 milioni di tonnellate e di dare lavoro a oltre 600 dipendenti. In quel periodo Edoardo Garrone aveva avviato la realizzazione di un oleodotto per trasportare i prodotti fino al nuovo deposito di Arquata Scrivia. Ed è proprio Riccardo a portare avanti e completare l’infrastruttura. Questo impegno segna il suo ingresso in azienda e la Erg prosegue la sua crescita che la porterà a diventare la più importante azienda petrolifera italiana.

Nel 1971, poi, l’ingresso in Sicilia. Garrone decide, infatti, di partecipare alla realizzazione della raffineria Isab di Priolo. Una presenza costante che ha portato la Erg a potenziare la propria presenza nell’Isola diversificando l’offerta nel settore energetico: il Gruppo sigla un accordo di partnership con Edison Mission Energy per realizzare un impianto di gassificazione-cogenerazione dei residui petroliferi, la Isab Energy. L’impianto entra ufficialmente in esercizio nell’aprile del 2000 con una capacità di 512 Mw e una produzione di 4 miliardi di Kwh, equivalente all’1,5% dei consumi nazionali. È l’ingresso ufficiale del Gruppo nel mercato elettrico. Nel frattempo, Erg formalizza un accordo con Eni e, nell’ottobre 2002, costituisce Erg Raffinerie Mediterranee (72% Erg, 28% Eni).

Il 2002 è anche l’anno in cui Riccardo Garrone lascia gli incarichi operativi in azienda: il figlio Alessandro diviene amministratore delegato e il primogenito Edoardo nel 2003 assume la presidenza. Sotto la guida di Alessandro Erg sposta sempre di più il suo business core sull’energia, vendendo la raffineria di Priolo al russo Lukoil (la cessione sarà perfezionata entro ottobre 2013), ma mantenendo comunque una rilevante presenza industriale in Sicilia attraverso le relazioni commerciali con Isab per gli impianti termoelettrici di Erg Power e di Isab Energy.


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